Sarà un tuffo nel cuore non solo per i tifosi dell’Hellas ma per chiunque ami Verona. Roberto Puliero la incarnava alla perfezione. E’ stato la maschera di molti, il cantore di una città che per dargli l’ultimo saluto, lo scorso novembre, si è fermata. Al suo funerale c’erano siòri e poareti. Domattina il Museo della Radio, trasferitosi temporaneamente a Porta Vescovo, gli renderà omaggio inaugurando un angolo di ricordi ma soprattutto di emozioni. Si potrà rivivere il trionfo di Bergamo e la conquista dello scudetto.
I tifosi potranno chiudere gli occhi e tornare a quel mitico 12 maggio 1985. Ma anche chi non è appassionato di pallone avrà la possibilità di rivivere l’atmosfera di una Verona che non esiste più, di una città genuina che sapeva di buono, di un’epoca romantica e carica di entusiasmo. Erano gli anni del ricco Nordest, dei sogni che si potevano realizzare. Del cuore oltre l’ostacolo. Il trionfo dell’Hellas ne è la testimonianza. Ci sarà la voce di Roberto ma ci saranno anche le immagini, i personaggi che portava a teatro, nelle piazze. L’inaugurazione è fissata alle 10. L’ingresso al museo è gratuito. Sarà anche l’occasione per rivivere la storia dell’emittenza veronese. Il ripetitore radio RAI, un tempo a Castel San Pietro e ora collocato all’interno del percorso comunicativo “#VR900” a Porta Vescovo, sarà l’anello di collegamento con l’assetimento dedicato a Puliero. “Per anni” dice Francesco Chiantera, presidente e curatore del Museo della Radio, “è stato la voce per eccellenza della radio locale e ora verrà ricordato in quello che sempre più si vuole caratterizzare come museo dei veronesi per i veronesi. E’ un contenitore culturale volto a riqualificare Porta Vescovo, patrimonio Unesco abbandonato a se stesso da decenni, e ad accogliere cimeli e memorie della storia della comunicazione della nostra città”. Di cui Puliero sarà sempre protagonista.