Arriva a Verona ‘Paradiso’, la nuova creazione di Virgilio Sieni realizzata per le celebrazioni dantesche. Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Camploy, oggi venerdì 17 alle 20.45, nell’ambito della rassegna L’Altro Teatro, organizzata dal Comune di Verona.
Sulla scena danzatori e piante costruiscono assieme, e divengono, il giardino dell’Eden, rigoglioso e lussureggiante. Di fronte allo spettatore si svela un gioco di risonanze, riflessioni e rimandi tra corpi umani e vegetali. Più che uno spettacolo, la proposta dal coreografo toscano è una visione che si manifesta attraverso quelli che definisce ‘gli endecasillabi di movimento tra una terzina danzata e l’altra, nello spazio senza tempo della felicità’. Uno spettacolo originale grazie all’inedita rilettura dei versi danteschi.
Sul palcoscenico i danzatori Jari Boldrini, Nicola Cisternino, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo, Giulio Petrucci. Musiche di Salvatore Sciarrino e costumi di Silvia Salvaggio.
Lo spettacolo è idealmente diviso in due parti. Nella prima la costruzione di un giardino. Un continuo manipolare, accarezzare e pressare lo spazio invisibile intorno ai corpi. I danzatori creano un gioco di vicinanze e di prossimità, stabilendo una nuova forma di contatto, dove il tocco non tange la pelle ma l’aura dei corpi. Nella seconda parte la vicinanza con la natura immerge l’uomo in un limite che sembra un gioco ritrovato: sono loro, le piante, a scegliere e a determinare i gesti, le misure, le ombreggiature, le sparizioni. È il loro modo di accarezzare che smuove i corpi secondo incontri e traiettorie che richiedono sempre solidarietà.
Il programma completo è disponibile sul sito www.comune.verona.it, sulla pagina facebook L’Altro Teatro Verona e sui profilo Instagram.
I biglietti sono in vendita al Box Office di via Pallone 16, online sui siti www.boxol.it/BoxofficeLive/it, www.boxofficelive.it, www.myarteven.it e al botteghino del Camploy la sera dello spettacolo. Virgilio Sieni è danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. La sua ricerca si fonda sull’idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Crea il suo linguaggio a partire dal concetto di trasmissione e tattilità, con un interesse verso la dimensione aptica e multisensoriale del gesto e dell’individuo, approfondendo i temi della risonanza, della gravità e della moltitudine poetica, politica, scientifica e archeologica del corpo.