Dopo 95 anni a Nome, in Alaska, si celebrano ogni gennaio i festeggiamenti di due eroi che nell’inverno del 1925 salvarono la città da un’epidemia mortale di difterite. Parliamo dei cani da slitta più famosi di sempre: Togo e Balto. Il 20 gennaio 1925, dopo la morte di 5 bambini, Nome venne messa in stato di quarantena e venne ordinato che un milione di fiale di antitossina viaggiassero immediatamente verso la città. La scorta più vicina, circa 300mila unità, si trovava ad Anchorage, a 1700km da Nome. La linea ferroviaria però arrivava solo fino a Nenana, a 1080km, e le pessime condizioni climatiche impedivano a qualsiasi aereo di volare. Per questa lotta contro il tempo si decise di affidare il tutto e per tutto ai cani da slitta. 20 mute di cani vennero mobilitate per la staffetta che da Nenana sarebbe dovuta arrivare il prima possibile a Nome. Gli ultimi e cruciali 226km erano compito del campione Leonard Seppala, che con il suo capo muta Togo, il cane più veloce dell’Alaska, percorse 141km nelle pianure ghiacciate. Stremato, Togo venne sostituito per gli ultimi 85km da Balto. La slitta giunse a Nome all’alba del 2 febbraio 1925, dopo aver percorso un totale di 1085km a una temperatura di -40°. In solo 5 giorni i cani da slitta fecero quello che i normali corrieri potevano fare in più di 20.