L’Aia di San Martino cresce con 30mila metri quadrati Previste tre fasi per realizzare i nuovi blocchi: celle frigorifere e magazzini spedizioni; nuova zona lavorazioni; nuova zona impiantistica

Lo stabilimento Aia di San Martino Buon Albergo raddoppia, o quasi: è previsto un ampliamento di 30 mila metriquadrati e l’aumento di manodopera di un migliaio di unità.
E’ quanto emerge dai documenti presentati al Comune di Verona che ha dovuto deliberare su eventuali presenza di impatti su ambiente e traffico, visto che lo stabilimento sorge sul confine del territorio comunale.
Il progetto porterà ad un incremento della potenzialità produttiva derivante dal trattamento e la trasformazione di materie prime. La realizzazione di quanto descritto comporterà conseguentemente il
ridimensionamento di tutti gli impianti utilizzati per la realizzazione dei processi di supporto: produzione
di calore e di vapore, produzione del freddo, reflui convogliati al depuratore.
In dettaglio – si legge nella relazione tecnica- verranno realizzati i seguenti blocchi in tre fasi: celle frigorifere e magazzini spedizioni; nuova zona lavorazioni; nuova zona impiantistica.
L’attuale cella frigorifera, con la sua caratteristica copertura curva con struttura in legno lamellare, verrà ampliata a sud estendendone la stessa forma, diventata ormai simbolo architettonico caratterizzante l’azienda ed elemento identitario all’interno del paesaggio.
I nuovi reparti lavorazione e le zone impiantistiche andranno a collocarsi a sud-est in continuità con i
reparti esistenti. Tali fabbricati, in calcestruzzo prefabbricato, saranno rivestiti di pannelli metallici, e saranno distanziati dalle strutture esistenti in modo da creare un cavedio al fine di garantire illuminazione ed areazione naturale ai reparti.
Dal punto di vista architettonico le nuove costruzioni manterranno lo standard dell’azienda A.I.A. Spa, utilizzando rivestimenti con pannelli metallici di colore bianco per garantire la continuità con l’esistente.
VIABILITA’. La realizzazione dell’ampliamento a sud dello stabilimento esistente comporta la modifica delle aree esterne intese come sistema della viabilità interna e di accesso, i parcheggi e le aree a verde. In particolare a partire dalla rotatoria di ingresso dalla SR 11 (esistente) si propone l’inserimento di una prima rotatoria che consente l’accesso al parcheggio destinato agli utenti dello spaccio aziendale. Proseguendo verso la seconda rotatoria in direzione nord il progetto individua l’accesso ai parcheggi per auto posti di fronte all’edificio per uffici e ai due parcheggi posti a nord del comparto.

Odori, traffico e rumori: le osservazioni

I parcheggi di fronte agli uffici, già esistenti, saranno riorganizzati e riconfigurati mediante l’inserimento di alberature e percorsi pedonali. Accanto al sistema costituito dalla strada e dalle due rotatorie si prevede la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale di collegamento dello stabilimento alla ciclabile sul territorio comunale di Verona.
A sud del futuro ampliamento previsto dal progetto sono presenti delle porzioni di territorio a destinazione agricola. Tali superfici sono di proprietà di A.I.A. Spa e risultano intercluse tra via Apollinare a ovest, gli edifici produttivi agroindustriali a nord, il tessuto residenziale misto a produttivo esistente a est e la SR 11 a sud. Il Progetto converte parte di queste aree in zone a parcheggio a servizio dello stabilimento (per la parte inclusa nel perimetro della pianificazione urbanistica attuativa) e integra la rimanente porzione di suolo agricolo quale area verde “cuscinetto” rispetto la viabilità a sud e il residenziale a est.
Le fasi di costruzione dei nuovi corpi di fabbrica non dovranno precludere il normale svolgimento delle attività produttive.
Il cantiere si articolerà in fasi successive distinte in tre macro-lotti, da eseguire non necessariamente
nell’ordine indicato:
lotto 1: ampliamento cella; lotto 2: realizzazione nuova zona lavorazioni, cella materia prima e centrali tecnologiche; lotto 3: realizzazione nuova zona lavorazioni.
L’estensione generale dell’area di intervento è di circa 30.000 mq, ma la suddivisione in fasi distinte direalizzazione consente una netta riduzione delle aree destinate effettivamente al cantiere e degli impatti relativi.
COMUNE DI VERONA.
La Direzione Ambiente e transizione ecologica ha dato parere favorevole ma con alcune osservazioni per il proprio territorio, per quanto interessato.
ODORI. Si prende atto che l’inquinamento emesso dalle attività di cantiere, contenute nella ben più vasta area di proprietà, avranno un impatto molto limitato rispetto ai recettori nel Comune di Verona.
Si prende atto che le nuove emissioni convogliate in atmosfera, relative all’aumento di potenza delle caldaie, non avranno impatti rilevanti.
Per quanto riguarda le emissioni odorigene, la tabella presentata delle misure effettuate non fornisce alcuna indicazione dell’impatto. Considerata la presenza di alcune segnalazioni di odori presso l’abitato di Montorio (a nord della ditta) e l’area di san Michele(ad ovest della ditta), senza riferimenti precisi sull’origine, si ritiene necessario l’elaborazione di una relazione sulla dispersione degli odori e dei livelli odorimetrici stimati presso i recettori più vicini.
TRAFFICO. In considerazione del notevole incremento di addetti che graviteranno interno al polo industriale (da circa 3000 a circa 4000), nonché l’aumento dei mezzi di trasporto dei prodotti e delle materie prime, si ritiene che la ditta dovrebbe presentare delle misure per aumentare la sostenibilità ambientale del traffico indotto.
RUMORE. Si osserva che la valutazione dell’impatto acustico fa riferimento ad uno scenario, quello del 2017 un po’ datato. Si ritiene pertanto che debba essere aggiornato allo stato attuale dell’area con dati diurni e notturni.