Approvati mercoledì due Ordini del Giorno del consigliere regionale Alberto Bozza (Forza Italia): gli odg impegnano la Giunta regionale ad adeguare il regolamento regionale per la tutela della fauna ittica e la disciplina della pesca nelle acque del lago di Garda, estendendo la durata del divieto di pesca della carpa e della tinca e contrastando il bracconaggio ittico con l’intensificazione dei controlli e la dotazione della fotografia nella licenza di pesca.
Lago di Garda, divieto di pesca di alcune specie
Bozza, raccogliendo le preoccupazioni del comparto economico del lago (pesca, turismo e ristorazione) per la diminuzione della popolazione ittica, tra cui carpe, tinche e coregone, chiede che dal 2025 sia esteso dal 1 aprile al 30 giugno il periodo di divieto di pesca della carpa e dal 1 maggio al 30 giugno quello della tinca.
Non solo, Bozza ritiene necessario “avviare un confronto con la Lombardia e la Provincia di Trento per uniformare la disciplina della pesca nelle acque del lago”. Ma per salvaguardare le specie ittiche in via d’estinzione va “contrastato duramente anche il fenomeno del bracconaggio ittico” dice Bozza. Come? “Intensificando i controlli e intervenendo anche a livello formativo e informativo”. Affinché i controlli siano agevolati “occorre munire di fotografia la licenza di pesca”, scoraggiando così il “fenomeno dello scambio di licenze che favorisce lo svilupparsi del bracconaggio”.
Per mettere ordine nel settore poi “occorre subordinare l’iscrizione al registro dei pescatori professionisti al regolare assolvimento degli obblighi contributivi e previdenziali”.