L’aeroporto continua a far rumore. Catullo, in molti si lamentano per investimenti promessi Dal Moro: “É una battaglia per il futuro delle nostre imprese"

“Sono passati quattro anni dalla svendita dell’aeroporto di Verona alla concorrenza di Venezia. In spregio ai più elementari principi della libera concorrenza e della trasparenza così come confermato da Anac, l’aeroporto è passato sotto il dominio di Venezia senza una gara pubblica e oggi i risultati di quella scelta sbagliata sono sotto gli occhi di tutti”. Parte lancia in resta il deputato Pd Gianni Dal Moro per descrivere la situazione dell’aeroporto.
“Si racconta ora che i soci pubblici veronesi di Areogest starebbero per rinnovare i patti para sociali con Save o addirittura sarebbero intenzionati a far salire Save nella quotazione societaria”, dice. “Mi auguro – prosegue – che la presunta notizia sia priva di fondamento. Però oramai a Verona non c’è più nulla di cui stupirsi è calata attorno al tema dell’aeroporto una cappa impenetrabile di silenzi e omertà. La compagine azionaria continua ad essere divisa: Comune di Verona e Camera di Commercio con in primis Confindustria rimangono i principali sostenitori di Save mentre la Fondazione Cariverona rimane in conflitto con gli altri soci veronesi, Provincia di Verona e di Trento diciamo sono equidistanti. La posizione del Sindaco Sboarina e della sua amministrazione -prosegue- rimane incomprensibile. Si convocano tavoli per discutere di tutto ma non si può parlare dell’aeroporto nonostante le ripetute richieste. Diversi sostenitori anche con ruoli importanti a sostegno dell’amministrazione Sboarina mi confidano in privato il loro disappunto per come viene gestita dal Sindaco la vicenda dell’aeroporto. Sono molti gli imprenditori e cittadini che quando mi vedono si lamentano della situazione dell’aeroporto di Verona e mi chiedono spiegazioni e mi invitano a non mollare. Lo ripeto da tempo il sistema aeroportuale del Garda Verona e Brescia poteva essere e può ancora diventare una grande occasione di sviluppo per un’area tra le più dinamiche e attrattive del nord dell’Italia. Sono anni che ascoltiamo promesse di investimenti E di rilancio del nostro aeroporto: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non c’è da stupirsi l’ingresso di SAVE è avvenuto senza la sottoscrizione di un programma di sviluppo e con dei patti para sociali che lasciava il controllo di fatto a Save. Qui – conclude- non è in campo una battaglia politica, ma una battaglia per il futuro delle nostre imprese, dei nostri giovani, del nostro turismo”.