La Route21 arriva a Verona, città natale dell’associazione Diversa-Mente che ogni anno dal 2015 organizza il giro dell’Italia in moto con i ragazzi Down. Ad accogliere, presso la sala Arazzi del comune di Verona, Nicole
Wederich e Gian Piero Papasodero, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione, c’erano il sindaco Federico Sboarina, l’assessore ai Servizi Sociali Maria Daniela Maellare e il vescovo Giuseppe Zenti.
Alla spedizione si è unito anche il padre spirituale della Route21, don Gianni Fusco, docente di teologia dogmatica all’Università LUMSA di Roma. Nata come un viaggio e non come un progetto, la Route21 ha l’obiettivo di sottolineare che non esistono diversità ma opportunità e che ognuno può raggiungere i propri obiettivi.
A raccontare nel dettaglio
l’iniziativa è Gian Piero Papasodero, il biker che accompagna i ragazzi Down in un tour lungo tutto lo stivale. “Ringrazio per l’ospitalità ricevuta dalla città di Verona, in cui vivo ormai da nove anni – dice il vicepresidente di Diversa-Mente – La Route21 è nata al termine di una riflessione e di tanti anni di volontariato in strutture in cui i ragazzi Down venivano omologati. Ho deciso allora di coniugare il mio desiderio di dare loro un’opportunità in più con la mia passione per le moto, e ho organizzato il primo viaggio. In questi sette anni ho visto ragazzi crescere, autodeterminarsi, trovare un lavoro vero. Gli ho visto fare la differenza ovunque siano andati. La gente si meraviglia della loro normalità ma io dico che se ci fossero più persone come loro, il mondo sarebbe sicuramente migliore”.
Gli fa eco il sindaco di Verona, Federico Sboarina, che racconta la sua personale esperienza: “Anche io, grazie agli anni di volontariato, ho compiuto il percorso che mi ha portato dalla meraviglia, di cui si parlava, alla consapevolezza che tutti siamo tutti normali e tutti diversi. Ognuno ha le proprie abilità e le proprie disabilità. L’auspicio è che la Route21 diventi strumento di sensibilizzazione affinché tutti vedano la normalità dei ragazzi Down, abbandonando stupore e meraviglia”.
Il vescovo Zenti si sofferma sull’esigenza di sostenere i diversamente abili e le loro famiglie. “Quando vengo a sapere che esistono iniziative a favore della disabilità non manco mai perché ritengo che sia un alto segno di civiltà.La civiltà si misura sulla sensibilità che in concreto si applica al mondo della disabilità nelle sue tantissime sfumature, per essere vicini alle famiglie che si trovano ad affrontare sforzi enormi. La rassegnazione esprime disinteresse. Occorre, invece, che ogni persona abbia a disposizione tutte le risorse per diventare il meglio di sé”.
Partita il 4 settembre da Cervia, nel suo lungo viaggio la Route21 toccherà ben 25 città e si concluderà domenica 3 ottobre.