Riqualificazione o speculazione? E’ la domanda che si pone Michele Bertucco. “L’ultimo progetto di riqualificazione della Zai, che da molto tempo ha perso le caratteristiche originarie di zona agricola-industriale, – dice – risale ai primi anni Duemila con la cosiddetta Variante Gabrielli la quale, seppure in termini molto ambigui e largamente insufficienti, il problema della mobilità pubblica quanto meno se lo poneva. Da Tosi in poi -continua -i temi della mobilità, della riduzione dell’inquinamento e della vivibilità dei quartieri sono completamente scomparsi dai radar. L’urbanistica è stata ridotta ad un rispondere ai desiderata dei privati senza valutare l’impatto degli interventi sulla città e sui quartieri. Adigeo, Esselunga, e quella sorta di centro direzionale realizzato al posto del Polo Culturale stanno lì a dimostrarlo. Le tante belle parole di recupero e rigenerazione usate dall’assessore Segala per questa nuova iniziativa sulla Zai – conclude il consigliere comunale di minoranza – non riescono a nascondere il vuoto di progettualità e di visione che caratterizza anche questa amministrazione”.