Primo Consiglio comunale sulla Variante 23. Si è infatti aperto ieri sera il dibattito sul documento urbanistico rivisto dall’amministrazione Sboarina, che si caratterizza per una maggiore tutela della città pubblica, a cominciare dall’ex Arsenale, della collina e della aree a forestazione, oltre che per la diminuzione delle dimensioni commerciali e residenziali. “Abbiamo messo mano ad un documento urbanistico predisposto dalla precedente amministrazione – ricorda l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala –, che prevedeva interventi di forte impatto, con uno sviluppo urbano eccessivamente mirato alla realizzazione di grandi strutture commerciali e residenziali in aree già fortemente edificate. Per questo abbiamo scelto di rivedere lo sviluppo urbanistico, partendo da una visione complessiva della crescita della città, con una particolare attenzione alla salvaguardia ambientale e alla tutela di aree cittadine come Verona sud e la Zai. Rispetto alla prima versione già adottata nel 2017, su cui erano pervenute 171 osservazioni, per la nuova Variante 23, adottata dall’amministrazione Sboarina, ne sono state presentate 405. Un dato significativo, che evidenzia il maggior coinvolgimento della cittadinanza, più informata sull’importanza del processo urbanistico e sulla necessità di un’effettiva partecipazione al cambiamento”. Ecco i punti più significatici della nuova variante 23. Limitazione e delocalizzazione delle strutture commerciali, sia grandi che medie: rispetto alla prima versione, sono state eliminate 6 grandi strutture, tra cui quelle previste alla Cercola, alla Bassona e alla Spianà. Tre le grandi strutture a cui è stata notevolmente ridotta la superficie commerciale: Rossetto (da 11.300 a 8.200 mq), Ex Tiberghien passa da 15.305 a 6000 mq, Ex tabacchi da 18.406 a 7000 mq. Diminuzione del 16,86 per cento del perimetro del centro urbano, in cui è possibile autorizzare la costruzione di nuovi centri commerciali, in attuazione alla normativa regionale di pianificazione delle aree destinate a strutture di vendita. Escluso da nuove costruzioni commerciali anche il centro urbano di Cadidavid, e parte della Bassona. Ad inizio seduta, con 28 voti favorevoli ed 1 astenuto, è stata approvata dall’aula la modifica dell’accordo di programma fra Comune e Veneto Strade, per la realizzazione del 2° stralcio della variante alla Strada Provinciale 6 dei Lessini, nel tratto stradale di Poiano tra la rotatoria a Sud, in via Colonnello Fincato, e lo svincolo a Nord. Con la delibera, presentata dall’assessore all’Urbanistica Ilaria Segale, è prevista la realizzazione da parte di Veneto Strade di un sottopasso ciclo-pedonale, a circa 50 metri dall’incrocio tra via Segorte e via Colonnelo Fincato, e di una pista ciclabile da Poiano nord fino a via Santa G. Bakhita. Critiche sono arrivate dal gruppo consiliare PD. “Questa Variante, – hanno detto Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani – è un’altra occasione persa perché aggrava gli errori di impostazione del Pat di Tosi e Giacino – di cui Sboarina e altri assessori del resto furono alleati dal 2007 al 2012 – che eliminò dal precedente Pat di Zanotto e Uboldi i concetti di città compatta, policentrica e verde in cui far crescere quartieri vivibili, ben serviti e fruibili a piedi o in bicicletta, e aprì le porte ad un paesaggio urbano indistinto e confuso con quartieri dormitorio male serviti e sommariamente collegati sul modello delle grandi metropoli”.