Maschio attacca: “Tommasi, che fai?”
Il caso Agsm Aim continua a tener banco. Mercoledì è in programma l’Assemblea dei soci convocata da Tommasi per chiedere la revoca di Casali e di Francesca Vanzo. Ma intento, la polemica divampa.
“Tommasi, dopo la sconfitta del centrosinistra, rimasto completamento scoperto di rappresentanza parlamentare e di Governo, aveva chiesto ai parlamentari veronesi ed al Governo una collaborazione istituzionale – al di là degli schieramenti – nell’interesse della città” ha dichiarato nei giorni scorsi l’on.Ciro Maschio, leader di Fratelli d’Italia. “Alla prima occasione lo stesso Tommasi smentendo sè stesso ha rotto questa collaborazione. Con l’operazione Agsm infatti, ha di fatto dichiarato guerra a quel centrodestra a cui aveva chiesto reciproco rispetto. Revocare degli amministratori che diligentemente hanno tutelato l’interesse pubblico non é infatti altrimenti spiegabile. ll modo in cui ha gestito la partita, con forzature mai viste prima, appare incomprensibile sia sul piano legale sia politico amministrativo.
Non so se sia farina del suo sacco o se sia stato spinto dalle pressioni di qualcuno dei suoi affamato di spoil system, ma la motivazione del “venir meno del rapporto fiduciario” con il cda, è solo un pretesto per “far fuori” due avversari politici a dispetto delle norme di legge per piazzare degli “amici” in cerca di sistemazione.
Tommasi sapeva che il 28 novembre sarebbero state rese note le due diligence da parte di autorevoli soggetti terzi sulla torbida vicenda del caso Compago, operazione trattata personalmente dal consigliere delegato Quaglino, dalla quale emerge che deriverebbe un esborso multimilionario a carico di agsm.
Perché Tommasi ha tentato di far saltare il cda del 28, con delle scorrettezze istituzionali senza precedenti – come ad esempio arrivando perfino ad intimare al Comune socio di Vicenza di far mancare i propri rappresentanti per far saltare il numero legale?
Perchè ha interferito cercando di impedire prima e di influenzare poi la seduta del 28 in cui emergeva la gravità l’operazione Compago condotta da Quaglino?
Perchè Tommasi si è schierato – di fatto – a coprire Quaglino contro il Presidente Casali e la consigliera Vanzo che – da amministratori diligenti – si sono attivati per fare chiarezza e cautelativamente proteggere l’Azienda?
Cosa c’è dietro? Sicuramente una squallida vicenda di spoil system a dispetto dei proclami iniziali. Non vorrei ci fosse dietro anche un disegno industriale di svendita di Verona a favore di altri attori industriali gravitanti nell’orbita del centrosinistra…
“Caro Maschio, sei finito in fuorigioco”
“Quella di Ciro Maschio sulla questione della revoca di Casali e Vanzo è un’uscita scomposta sia nei toni che nei contenuti: lo spirito di collaborazione tanto richiamato è venuto meno proprio da parte di Casali e Vanzo che sulla controversa questione dell’acquisizione di Compago hanno assunto decisioni con pesanti implicazioni per la città oltre che per l’azienda, senza nemmeno confrontarsi con il socio di maggioranza”.
Così replicano i consiglieri comunali del Pd all’onorevole Maschio, sul controverso problema Agsm Aim. “La revoca, infatti, non è stata determinata dalla complessità del caso Compago o, come si continua ad insinuare, da un principio di spoil system che nel caso specifico non sarebbe nemmeno praticabile, ma dal fatto che con il loro comportamento Casali e Vanzo hanno provocato un danno diretto e grave alla compagine veronese all’interno di Agsm-Aim, menomandone e declassandone il potere rispetto alla compagine berica. Se Maschio preferisce una allegoria, con la gestione Casali e Vanzo Verona si è legata da sola un braccio dietro alla schiena.
Perché l’abbiano fatto è questione che soltanto i protagonisti possono chiarire. Si domandi Maschio: se il buon operato di Casali e Vanzo fosse davvero così evidente, perché non dichiarano come hanno votato su Compago? E perché hanno disposto le perizie soltanto dopo il voto e non, come sarebbe più logico fare, prima? Per il centrodestra veronese, che nell’ultima amministrazione ha cambiato ben 3 presidenti di Agsm, questo modo di procedere può pure sembrare normale, ma per noi Verona merita una politica che faccia gli interessi della città. Il che significa che in Agsm-Aim con Vicenza si può e si deve collaborare, ma nel rispetto del nostro 62%.
Quanto alla possibilità, ventilata da Maschio, che i parlamentari veronesi di centrodestra voltino le spalle all’amministrazione comunale e dunque alla città nei rapporti con il nuovo governo, essa si commenta da sola per quello che è: una ventilata minaccia di rappresaglia politica.