La Terra vista da lassù, è fragile. A raccontarlo al Film Festival della Lessinia (FFDL), venerdì 26 agosto alle 16 al Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova (Verona), è Luca Parmitano. Ospite degli incontri Parole Alte, l’astronauta non è soltanto il primo italiano ad aver comandato la Stazione Spaziale Internazionale e a detenere il primato europeo di passeggiate spaziali, per un totale di 33 ore d’immersione nell’oscurità del cosmo.
La sua vocazione di esploratore l’ha portato a guardare “dall’alto” il pianeta Terra e i cambiamenti climatici che lo stanno trasformando. Dall’orbita ha visto gli incendi e il disboscamento della Foresta Amazzonica, ha osservato l’inesorabile riduzione della calotta gelata dell’Antartide, il ritirarsi dei ghiacciai delle Alpi, i passaggi degli uragani, i segni lasciati dalla siccità. Fenomeni che si stanno intensificando. Mai come da lassù, osservando il mondo a 360 gradi, si è reso conto della fragilità del Pianeta che abitiamo, gravemente malato, del quale non ci prendiamo abbastanza cura.
Nel 2021 Parmitano ha esplorato il ghiacciaio svizzero del Gorner nel versante nord del Monte Rosa, uno dei più grandi delle Alpi, per guardare da vicino quello che aveva visto dallo Spazio. L’astronauta lo racconterà insieme col geologo Francesco Sauro, che l’ha accompagnato nell’esplorazione, e con le immagini inedite di Alessio Romeo.
L’appuntamento sarà l’occasione per ricordare Piero Angela che ha dedicato l’ultima puntata di Superquark del 24 agosto al documentario «Gli Ultimi Ghiacci» di Marco Visalberghi: un viaggio per scoprire la realtà dei ghiacciai oggi – il 75% delle riserve di acqua potabile della Terra – e i meccanismi che minano lo strato ghiacciato dall’interno con la guida proprio di Sauro e assieme a Parmitano. Nel documento è l’ultima raccomandazione di Piero Angela, che ha lasciato il suo testamento parlando di clima: «I ghiacciai delle nostre Alpi così come quelli di gran parte del mondo scompariranno entro la fine del secolo, vale a dire in meno di 80 anni, l’arco di una vita. Se non interveniamo subito per contenere l’aumento delle temperature, gli effetti sul pianeta saranno catastrofici». Spiega Visalberghi: «Nessuno sapeva che Piero ci stava per lasciare. Nemmeno io che ho lavorato 42 anni con lui. Un grandissimo onore e un’avventura lunga una vita che mi ha permesso di apprendere molte cose e di conoscere scienziati e ricercatori straordinari, come Francesco Sauro e Luca Parmitano, che da punti opposti sfidano avversità e pericoli e combattono insieme la stessa battaglia per salvare il nostro pianeta. E per salvarlo, bisogna conoscerlo».