A Verona c’è una stanza dove la musica si fa “cura” per molti bambini con diverse disabilità, destinata a far scuola anche a livello regionale e nazionale.
Inaugurata a inizio anno in presenza del vescovo Domenico Pompili al primo piano dell’Istituto Fortunata Gresner, in virtù sia della convenzione siglata con il Conservatorio Dall’Abaco di Verona volta a coinvolgere i propri tirocinanti e laureati in Musicoterapia, che del sostegno tra gli altri ricevuto dal Rotary Club Verona Michele Sanmicheli, l’aula dedicata alla Musicoterapia – per altro intitolata alla memoria di Maddalena Vassanelli, figlia del socio rotariano Luca Vassanelli – sarà ora implementata con nuovi strumenti volti a incrementare le attività legate all’esercizio di tale disciplina, ma anche apparecchiature volte a testare la validità scientifica del progetto.
Tutto ciò grazie a una nuova raccolta fondi organizzata dal club rotariano presieduto da Cecilia Pedrazza Gorlero, nell’ambito dell’annata intitolata “Il Rotary per la Musica d’arte”. Un concerto benefico con ospite il pianista solista Luca Faldelli, brillantemente laureato al Dall’Abaco sotto la guida di Edoardo Maria Strabbioli, vicedirettore dello stesso conservatorio nonché socio del Rotary Club Verona Sud Sanmicheli. «L’evento è stato altresì l’occasione per allargare l’impatto sociale dell’iniziativa alla valorizzazione dei talenti artistici del nostro territorio e al contempo rafforzare la collaborazione tra diverse realtà educative, culturali e formative», osserva il maestro.
Il pianista ha suonato brani di Sergei Lypunov estratti dal suo nuovo Cd e i 24 Preludi di Chopin, «consentendoci di aggiungere un tassello a questo progetto, che speriamo faccia da apripista anche ad altre scuole». Un momento apprezzato anche dagli ospiti del Rotary Club gemellato Augsburg-Römerstadt, presieduto dall’archeologo Sebastian Gairhos.
«La varietà dello strumentario musicale è funzionale al raggiungimento di diversi obiettivi di sviluppo», spiega la musicoterapeuta Elena Fasoli, che in quest’aula segue bambini della secondaria di primo grado con importanti deficit motori, sensoriali o cognitivi. Fondamentali sono le percussioni ma anche strumenti che in base alle sonorità, al materiale o alla forma, e persino il colore, generano stimoli in grado di sollecitare a loro volta le risposte cercate. «Alcuni strumenti, ad esempio vanno a lavorare sulle vibrazioni dei ragazzi particolarmente compromessi nelle abilità motorie».
«Grazie agli amici rotariani – aggiunge il direttore dell’Istituto Gresner Carlo Nogara – approdiamo alla seconda tappa di un percorso felicemente coincidente con il bicentenario della morte del nostro padre fondatore don Antonio Provolo, altresì padre della musicoterapia ante litteram. Il quale oltre a favorire il benessere dei nostri allievi più fragili attraverso un approccio didattico innovativo che ci vede capofila anche nel resto d’Italia, contribuirà a offrire alla ricerca evidenze scientifiche sull’efficacia di questa disciplina terapeutica».