La Svizzera comincia a spaventarsi Dopo aver preso alla leggera il virus, ora gli elvetici fanno i conti con la realtà

Alla Svizzera potete togliere tutto ma non la democrazia. E così, mentre mezzo pianeta è in lockdown causa pandemia, domenica scorsa a è tenuto regolarmente il secondo turno delle elezioni amministrative. L’immagine rende bene il paradosso del Paese elvetico, uno tra quelli colpiti più duramente dal coronavirus ma che fino a oggi ha messo in campo misure meno stringenti rispetto ad altri paesi europei, a cominciare dall’Italia. Si confida sul senso di responsabilità della popolazione e si tiene conto del fatto che, in vista di un ritorno alla normalità il motore della nazione, specie quello economico, non possa paralizzarsi del tutto.

I numeri del contagio

Fino a qualche giorno fa in Svizzera 18,827 persone si erano ammalate di Covid-19 e 536 erano morte. Con una popolazione di appena 8,6 milioni si tratta del peggior indice nel rapporto tra contagi e abitanti, un malato ogni 480 individui: solo la Spagna fa peggio in questo momento. Il virus, tuttavia, si è diffuso in maniera molto irregolare sul territorio; il fatto che le zone più colpite (Ginevra, Zurigo, Canton Ticino) siano anche quelle dove maggiore è il viavai di frontalieri (i lavoratori pendolari provenienti da Francia, Germania, Italia) ha alimentato per l’ennesima volta le polemiche sul ricorso alla manodopera straniera. Freno e acceleratore

Misure adottate

Per fronteggiare questa situazione il governo di Berna ha chiuso tutte le attività ritenute non essenziali (a cominciare da bar, ristoranti e strutture turistiche) e ridotto al minimo i trasporti. Ha inoltre vietato manifestazioni pubbliche e assembramenti superiori a 5 persone; non ha però chiuso in casa le persone e prevede per i trasgressori multe fino a 100 franchi ma non denunce penali.. sono stati chiusi i confini nazionali (benché la Svizzera aderisca al trattato di Schengen) ma su esplicita richiesta del ministro degli esteri Ignazio Cassis è stato consentito l’accesso dei frontalieri dalla Lombardia, la regione più infetta d’Europa. Misura indispensabile, altrimenti l’economia del territorio si sarebbe fermata, a cominciare dal settore sanitario che fa ricorso a 5.000 addetti provenienti dall’Italia.

Come la Guerra Fredda

Tali restrizioni inizialmente dovevano rimanere in vigore fino al 19 aprile ma Alain Berset, ministro della sanità ha già dichiarato di ritenere illusorio il rispetto di quella scadenza. Guy Parmelin, suo collega al dicastero dell’economia si è detto invece soddisfatto di come la popolazione ha rispettato le prescrizioni. Alcuni cantoni però hanno ritenuto utile inasprire le misure nazionali: il Ticino ha vietato agli over 65 di uscire di casa. E’ stata rispolverata anche una vecchia norma risalente ai tempi della Guerra Fredda che invitava le famiglie svizzere, le cui abitazioni molto spesso sono dotate di bunker antiatomico) a fare scorte di eni essenziali (acqua, cibo a lunga conservazione, medicinali di base, utensili). Tuttavia è stato raccomandato di non dare l’assalto ai supermercati.

Con il segno più

A proposito di economia, gli analisti non rinunciano a un cauto ottimismo. Anche se un sondaggio rivela che il 75% delle imprese elvetiche registrerà un brusco calo di fatturato nel secondo trimestre dell’anno, per la fine del 2020 l’ufficio studi di Credit Suisse a metà marzo vedeva ancora una crescita del Pil nazionale.

 

La Svezia nella tragedia

Nuovo triste record di decessi negli Usa per il coronavirus. Secondo la Johns Hopkins University, sono morte 1.150 persone in 24 ore, per un totale che raggiunge quota 10.783. I contagiati sono 366 mila. Malgrado questi dati, il presidente Donald Trump continua a professare ottimismo: “Usciremo da questa crisi con più forza, unità e risolutezza” ha detto durante la quotidiana conferenza stampa sul coronavirus indicando che gli Usa “riapriranno prima di quanto le gente non pensi”

SVEZIA. Più di cento persone contagiate dal Covid-19 sono morte nelle ultime 24 ore in Svezia, lo afferma l’agenzia pubblica di sanità. Il Paese, poco più di 10,3 milioni di abitanti, aveva mantenuto un certo lassismo, per poi prendere qualche misura di contenimento. Ora i contagiati sono 7.693 e i morti 591, con una mortalità notevolmente più alta di quella riscontrata negli altri Paesi scandinavi

RUSSIA. In Russia sono 1154 i nuovi contagiati, rende noto il Centro nazionale di risposta alle crisi. Il numero delle vittime è salito di 11 unità, arrivando a 58.