La strategia vincente è la prevenzione L’Ulss 9 nel 2024 ha erogato oltre 61 mila indagini preventive. E’ la neoplasia più frequente

Il 5 febbraio si celebra Sant’Agata, giovane donna siciliana vissuta nel III Secolo d.C., protettrice delle donne operate al seno.
Per l’Azienda ULSS 9 Scaligera la prevenzione e la cura della patologia mammaria sono tra le principali priorità. Basti pensare che il tumore della mammella rappresenta la neoplasia più frequente (in Italia nel 2024 sono stati stimati quasi 54.000 nuovi casi) e la principale causa di mortalità nella donna. Perciò in questi anni sono stati organizzati dall’ULSS 9 numerosi incontri, convegni e iniziative (come quelle dell’Ottobre in Rosa) allo scopo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione in ambito senologico.
«La strategia vincente è la prevenzione, che avviene con lo screening mammografico», spiega la dottoressa Giovanna Romanucci, Responsabile UOSD Breast Unit ULSS 9. «Si tratta di un servizio riservato alle donne nella fascia d’età dai 50 ai 74 anni, con un abbassamento della fascia d’età a 45 anni prevista nel corso del 2025, e prevede l’erogazione di una mammografia gratuita con metodica tomosintesi biennale, con invito ricevuto via lettera oppure con accesso spontaneo contattando il centro screening».
I numeri indicano che la prevenzione porta a un sensibile aumento della sopravvivenza delle donne a cui è stato diagnosticato un tumore alla mammella.
«L’Azienda ULSS 9 Scaligera nel 2024 ha erogato 61.527 indagini preventive di cui 46.985 indagini di screening e 16.000 di senologia clinica», specifica la Dott.ssa Romanucci. I punti di erogazione di screening mammografico nel territorio dell’ULSS 9 sono sette, dislocati in tutta la provincia (San Bonifacio, Legnago, Bovolone, Villafranca e Bussolengo) e in città (in via Poloni e a Marzana).
«Nel 2024 sono state fatte oltre 500 nuove diagnosi di tumore della mammella – prosegue la Dott.ssa Romanucci – con un progressivo abbassamento della fascia d’età ma con un sensibile aumento della sopravvivenza, stimata intorno al 92% a 5 anni, grazie alla diagnosi precoce e ad un miglioramento del percorso di cura».
«La scelta del percorso terapeutico dipende da diversi fattori», specificano la Dott.ssa Chiara Benassuti, Responsabile UOSD Chirurgia Senologica dell’Ospedale di San Bonifacio, e il Dott. Roberto Sandrini, Responsabile UOSD Chirurgia Senologica dell’Ospedale di Legnago. Tali fattori, legati sia alla paziente sia alle caratteristiche della neoplasia, vengono discussi e affrontati dalla Breast Unit caso per caso, in modo da garantire per ogni paziente il miglior trattamento possibile.
«La Breast Unit, dove noi lavoriamo, è un gruppo multidisciplinare e multidimensionale. Tanti gli specialisti coinvolti: radiologo, chirurgo senologo, chirurgo plastico, oncologo, radioterapista, anatomo patologo, medico nucleare, psicologo, fisiatra, genetista, infermiere di percorso e, quando necessario, ginecologo, dietista… Tutti professionisti che, unendo la loro esperienza, identificano un percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo personalizzato per ogni singolo caso, ponendo la donna al centro delle cure ed accompagnandola in tutte le sue fasi».
L’attività della chirurgia senologica di tutta l’ULSS 9, è in costante aumento. Nel 2024 sono stati eseguiti quasi 700 interventi dei quali 480 per neoplasia, più di 100 interventi di chirurgia plastica senologica (sia immediata che differita), circa 100 interventi per patologia mammaria benigna ed il trattamento degli ascessi mammari in fase acuta.