“La strage delle morti sul lavoro non si ferma. Usare la parola incidente sta diventando non più sopportabile. Non si può più parlare di incidenti sul lavoro. Servono investimenti per le lavoratrici e i lavoratori che garantiscano la loro sicurezza. Negli ultimi vent’anni il lavoro è stato visto più come un costo che come una risorsa e si stanno continuando a cancellare diritti. Le risorse per l’innovazione che vengono date alle aziende anche attraverso il PNRR devono essere vincolate all’adozione di misure sulla sicurezza attraverso le tecnologie 4.0 più avanzate e ad una corretta organizzazione del lavoro”, sostiene Francesca Re David, segretaria della Fiom CGIL.
La Segreteria della Fiom di Verona ha chiesto a tutte le Rappresentanze Sindacali dei metalmeccanici di proclamare negli stabilimenti 1 ora di sciopero o di assemblea, o altre iniziative sul tema della Salute e Sicurezza.
Per non dimenticare tutti i lavoratori morti o gravemente feriti anche nella provincia di Verona, e per non dimenticare la tragedia accaduta il 13 maggio 2018 nello stabilimento padovano delle Acciaierie Venete, “incidente” che ha portato alla morte, fra atroci sofferenze, Sergiu Todita e Marian Bratu operai della ditta in appalto.
La RSU delle Acciaierie Venete del sito di Domegliara, dalle ore 15 alle 16 in solidarietà con i colleghi di Padova, ricorderà il tragico evento fermando i lavoratori con 1 ora di assemblea dedicata al tema della salute e sicurezza, rafforzato nel contratto aziendale in via di definizione. I delegati e delegate della Fiom, dei vari stabilimenti, parteciperanno all’iniziativa di presidio indetta da CGIL CILS e UIL di Verona, in piazza Dante.
“Tre infortuni sul lavoro in un giorno, con due feriti gravi, solo a Verona. Non può essere la normalità, il prezzo della ripresa. Gli investimenti in prevenzione devono diventare una priorità assoluta, mentre oggi l’Italia è agli ultimi posti in Europa” sottolinea Annamaria Bigon, consigliere regionale delPd. “È indispensabile rafforzare i controlli, renderli capillari anche nelle aziende più piccole”.
Anna Maria Bigon interviene così dopo il doppio incidente, uno a Verona e l’altro a Rivoli, che ha coinvolto tre operai. “Fortunatamente non dobbiamo piangere nessuna vittima, ma la questione resta in tutta la sua enormità. Secondo l’Inail a livello nazionale nel primo trimestre ci sono stati 185 morti sul lavoro, tre al giorno, contro i 166 dello stesso periodo del 2020, a cui si aggiungono le migliaia di infortuni. E Verona si trova ai vertici della classifica veneta: 17 vittime un anno fa, già quattro nel 2021. La necessità di ripartire, di recuperare terreno dopo la pandemia non può comportare un abbassamento della soglia di attenzione. E tutte le istituzioni devono fare la propria parte. A cominciare, appunto, dalla prevenzione a cui spettano solo le briciole: appena lo 0,5 della spesa sanitaria complessiva”.