“La Storia”, libro da riprendere in mano L’adattamento televisivo in otto puntate diretto da Francesca Archibugi su RaiUno

Tre anni di stesura, un anno per diventare un fenomeno editoriale: nel 1974 Elsa Morante affida alla casa editrice Einaudi il lungo e articolato manoscritto de “La Storia”, richiedendo esplicitamente che venisse stampato in edizione tascabile a basso costo, per riuscire a raggiungere capillarmente il numero massimo di lettori. E così è stato: considerata ancora oggi uno dei romanzi più significativi del Novecento, la fatica letteraria di Morante ha raggiunto nel primo anno il milione di copie vendute, suscitando da subito un’accoglienza divisiva.
Che lo si odi o lo si ami, “La Storia” rimane un romanzo totem del Novecento Italiano e, soprattutto, una nitida e dettagliata fotografia di un popolo travolto da – citando il sottotitolo della prima edizione del romanzo –: «uno scandalo che dura da diecimila anni». Uno scandalo di potere, di distruzione, di imposizione di odio e violenza: parole che continuano tragicamente a bombardarci anche oggi.
Ed è proprio in momenti cupi come questi, in cui la guerra e la disumanità permeano ogni angolo del mondo e dei media, che è necessario riprendere in mano libri come “La Storia” di Elsa Morante e fare tesoro delle lezioni che custodiscono. A farsi carico di questa importante missione ci pensa l’adattamento televisivo in otto puntate diretto da Francesca Archibugi, in onda su Rai 1 a partire dall’8 gennaio (e già disponibile per intero su Rai Play).
Certo, adattare un romanzo così corposo in poche puntate è un’impresa titanica: eppure, Archibugi riesce con semplicità ed eleganza a rispettare l’obiettivo principale di Morante, raccontando visivamente la guerra vista dagli occhi della povera gente. Portavoce di questo viaggio emotivo è Ida Ramundo, maestra elementare di origini calabresi trapiantata a Roma la quale, rimasta vedova e venuta a conoscenza delle origini ebree della madre, si ritrova nel 1938 a sbarcare il lunario da sola, con un figlio adolescente fascista e un neonato fragile.
La Storia racconta un periodo di dieci anni nella vita di Ida e della sua famiglia, ma in quel decennio si nasconde un filo rosso che parte dal passato più remoto e, facendo tappa a Gaza, in Ucraina e in decine di migliaia di luoghi di conflitto arriva fino a noi. Impossibile, dunque, non rimanere colpiti dalle immagini di una Roma ridotta in brandelli, di uomini senza vita, di persone private dei loro diritti: “La Storia” di Archibugi focalizza la telecamera sulle emozioni umane e le restituisce in maniera eccellente attraverso l’espressività di un cast brillante. Sebbene il racconto risulti a tratti sfilacciato e tendenzialmente povero per quanto riguarda l’aspetto bellico, la straordinaria prova attoriale di Trinca – così come quella dei meno presenti Valerio Mastandrea e Elio Germano – compensano per ogni mancanza o difetto, rendendo questo adattamento potente e, a tratti, lacerante.
Prossimo appuntamento lunedì 22 gennaio con il 5° e il 6° episodio di questo riuscito adattamento.
VOTO: 8
Martina Bazzanella