La storia di Moussa finisce a Strasburgo Borchia (Lega) porta la vicenda alla Plenaria del Parlamento Europeo. Pd: “Salvini indegno”

di Damiano Buffo

Non si ferma la polemica politica dopo il drammatico fatto di sangue accaduto alla Stazione di Porta Nuova, dove un ragazzo maliano di 26 anni è stato ucciso dopo aver aggredito con un coltello un agente di polizia. “L’episodio – ha detto Paolo Borchia segretario provinciale della Lega di Verona e capo delegazione del Carroccio al Parlamento europeo, nel suo intervento durante la sessione plenaria – testimonia che quando in un territorio arriva un numero spropositato di stranieri, la maggior parte dei quali non ha diritto alla protezione internazionale, poi diventa impossibile gestirne l’accoglienza. Mi auguro che il dibattito in Ue si svolga in maniera concreta e non ideologica, senza l’illusione che in Europa esistano possibilità illimitate di accoglienza. Il titolo è ‘gestione ordinata ed efficace della migrazione’, quindi tutto il contrario di quanto visto finora. E colgo l’occasione per esprimere il mio sgomento per il rapporto Ecri, che sputa veleno sulle forze dell’ordine italiane. Che vanno applaudite, non diffamate”. Dal canto suo il consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza è stupito dalle dichiarazioni dell’assessore Zivelonghi che sostiene che la stazione è presidiata. “L’amministrazione comunale – ha detto Bozza – continua a non capire, o finge di non capire. Non è bastato un fatto tragico come quello di domenica, si continua pervicacemente a negare che esista un problema sicurezza in stazione e in città. L’amministrazione di sinistra vive fuori dalla realtà, anziché affrontare di petto la situazione con serie politiche e corposi investimenti sulla sicurezza, accusa le opposizioni di speculare. Non ci siamo proprio”. Ma il Pd la legge diversamente. Secondo i segretari, Franco Bonfante e Alessia Rotta “La tragedia che abbiamo conosciuto in questi giorni non deve farci indietreggiare dal principio di legalità che è dovere dell’amministrazione perseguire e che gli stessi cittadini ci richiedono di difendere e promuovere con trasparenza ed equità. Le enormi criticità che da parte governativa esistono nel sistema della protezione sociale, della gestione dei flussi e della sicurezza vanno affrontate politicamente e non con vuoti e pericolosi proclami. Vengono al pettine, scaricandosi su popolazione, enti locali e forze di polizia, i tagli al sociale operati dal governo Meloni e il de-finanziamento dei servizi di salute mentale condotto dalla Regione Veneto, che impediscono di intervenire sull’enorme crescita del disagio psichico e sociale; la fallimentare politica dell’immigrazione di questo governo, che frustra i tentativi di integrazione; le mancate politiche della Sicurezza del Governo che, malgrado gli annunci, in due anni e mezzo non ha prodotto risultati tangibili in termini di rafforzamento degli organici delle forze di polizia di competenza statale sul nostro territorio. Non da ultimo, si evidenzia l’inadeguatezza di una parte della classe dirigente del centrodestra: Salvini arriva al punto di additare al pubblico ludibrio il cadavere di un giovane caduto in disgrazia per tentare di uscire dal cono d’ombra in cui gli elettori lo hanno relegato. Un’azione indegna di un ministro della Repubblica”.