La storia di Bauli, esempio da seguire L’emigrazione riletta attraverso l’esperienza di Ruggero, il capostipite della dinastia

Il tema dell’emigrazione in questi ultimi anni ha acquisito caratteristiche diverse dal classico concetto. Da una ricerca all’estero di migliori condizioni di vita siamo passati a una creazione di ponti tra culture. Spesso le persone emigrano e poi ritornano nei loro paesi di origine (vedi fuga dei cervelli, cinesi negli USA, ecc.).
Un esempio storico è rappresentato dal caso di Ruggero Bauli e quindi la delegazione del Galata viene a Verona per approfondire tale tematica unendola alla modernità delle tecnologie collegate ai social media.
La delegazione guidata dal presidente Paolo Masini sarà accompagnata in Comune (Sala Arazzi) dal presidente dei Veronesi nel Mondo, Enzo Badalotti.

LA STORIA DI BAULI. La storia di Ruggero Bauli costituisce un esempio ora ritenuto importante per il ritorno in patria post emigrazione. Proveniente dalla provincia veronese, Bauli fu un pasticcere che imparò il mestiere agli inizi degli anni dieci del XX secolo. Arruolato nella grande guerra sulle trincee del Carso, sopravvisse alla battaglia di Caporetto e, congedato a fine conflitto aprì il suo primo forno nel 1922, a Verona.
Emigrato in Argentina nel 1927, fu uno dei sopravvissuti dell’affondamento del Principessa Mafalda, a 80 miglia da Rio de Janeiro. Avendo perso nel naufragio tutte le sue attrezzature, lavorò come tassista per alcuni mesi e poi ripartì per Buenos Aires dove, finalmente, ebbe modo di tornare al mestiere di pasticciere e di accumulare abbastanza denaro per poter rientrare in Italia nel 1937, sposarsi e, con l’aiuto di uno zio, aprire un laboratorio artigianale al centro di Verona dove cominciò a produrre il suo pandoro.
Dopo la seconda guerra mondiale, negli anni cinquanta, fondò l’omonima azienda dolciaria e cominciò la produzione industriale che prosegue ancora oggi.
CHI E’. Paolo Masini è Presidente del Comitato di Indirizzo del Nuovo Museo dell’Emigrazione Italiana. Da sempre attivo nel sociale come volontario nel mondo cattolico e inizia nel 1993 la vita politico-amministrativa.
Paolo Masini vince diversi premi nazionali e viene riconosciuto dall’Associazione Costruttori Edili di Roma e Provincia come simbolo del rinnovamento. Sostiene e propone la creazione di nuovi poli nelle periferie, concetto legato alle micro comunità “territoriali”. Nel luglio del 2015 Paolo Masini lascia il suo incarico nella Giunta di Roma Capitale.
Subito dopo il Ministro Dario Franceschini gli propone di lavorare al suo fianco. Paolo segue per il Mibact il progetto MigrArti, di cui è ideatore e coordinatore, la Festa della Musica Europea, di cui diventa direttore artistico, e inizia ad occuparsi per conto del Dicastero del rapporto scuola/cultura e sport/cultura.
IL GIORNO DOPO. Il giorno dopo la delegazione visiterà il 311 (incubatore d’imprese dell’area ex Galtarossa) per prendere contatto con le aziende più avanzate in campo tecnologico e con vocazione internazionale.
Il MEI potrà così ricevere spunti su come attivare le comunità di italiani presenti in tutti i paesi del Mondo e come recepire loro suggerimenti e aspettative.