Verona avrà di nuovo la Stella d’acciaio a Natale. Ma questa volta sarà una Stella dimezzata, vale a dire che per problemi tecnici e strutturali non sarà possibile montare la coda che crea il ponte fino in Arena. Sarà installata invece la “testa” della Stella, il corpo centrale che si appoggia in piazza Bra, il cuore della grande archiscultura dell’architetto Olivieri realizzata insieme con la ditta Lonardi e che rappresenta la storia e la cartolina natalizia per i veronesi e i turisti sotto le feste di Natale.
La coda verso l’Arena sarà questa volta “ricostruita” con un grande raggio o di luce che partirà dal cuore della Stella, dal foro dove si dovrebbe inserire la coda d’acciaio, e da lì una corona di proiettori spareranno un fascio di luce verso la sommità dell’Arena riproducendo l’effetto della coda.
Questo in sintesi quanto annunciato dalla vicesindaca barbara Bissoli questa mattina in conferenza stampa. L’assessora ha ribadito la grande e ferma volontà dell’Amministrazione comunale di restituire la Stella d’acciaio alla città e per questo l’Amministrazione si è impegnata con la Fondazione Verona per l’Arena che è proprietaria dell’archiscultura e ha messo a disposizione tecnici, funzionari e risorse con un grande lavoro di squadra per trovare le migliori soluzioni tecniche alla luce delle nuove normative e delle prescrizioni della Soprintendenza.
Dai primi di novembre dunque la “testa” della Stella d’acciaio dovrebbe ritornare al suo posto, installata cioè in piazza Bra.
Un fascio di luce dalla Stella all’Arena
Scendendo nel dettaglio, la vicesindaca ha spiegato che anche la testa della Stella ha necessità di interventi e va “ricondizionata”, anche perché questa struttura ha una certa età e presenta ovviamente delle usure dovute al tempo. “per esempio vanno ridimensionati i fori dei bulloni”, ma questo si può fare in tempo per novembre. Quando la testa della Stella sarà montata in Bra, solo allora si potrà fare il rilievo con il laser per completare il progetto della coda della Stella, che dovrà rispettare la normativa antisismica, le nuove normative attuali, perché, come dicono i tecnici, si tratta di un vero e proprio intervento edile, e solo allora si capirà se potrà essere rifatto come l’originale, basamento compreso..
Come ha spiegato l’architetto Anna Grazi, dirigente Attuazione urbanistica e per l’eliminazione delle barriere architettoniche, “la Stella è paragonabile, dal punto di vista dell’opera edile, a un ponte: la coda pesa 22 tonnellate, il bilanciere 13 tonnellate. Serve una progettazione esecutiva nuova che tenga conto delle norme vigenti perché il nostro intento è tornare ad avere tutta la Stella completa”. Ma non si riuscirà prima del 2025.
“L’idea per il Natale 2024”, ha proseguito la vicesindaca, “è dunque quella di posizionare la Stella e poi dal retro grazie a una serie di proiettori, creare un fascio di luce verso l’Arena che ricostruisca l’effetto della coda. Nel frattempo verrà riprogettata la coda, rivisto il bilanciere e una volta che ci sarà il progetto esecutivo dovrà essere sottoposto all’attenzione della Soprintendenza per il benestare”.
“La proprietà, cioè la Fondazione Verona per l’Arena sta già eseguendo prove tecniche con i suoi tecnici per il posizionamento del corpo centrale, cioè la testa, della Stella e tra pochi giorni dovremo avere le risposte, ma questa prima parte dovrebbe essere realizzabile per i primi di novembre”.
Questo lungo percorso di consultazione tecnica per trovare una soluzione praticabile “è stato condiviso”, ha sottolineato Bissoli, “con l’Ordine degli architetti e ingegneri ed è stata accolta come la più ragionevole e praticabile per superare le difficoltà normative esistenti per le costruzioni”. E solo una volta che sarà montata in Bra sarà possibile procedere al rilievo laser-scanner per riprogettare la coda.
Inoltre, attorno alla Stella in Bra verranno montati pannelli con la spiegazione della storia dell’archiscultura.
Nel frattempo vanno avanti i lavori di restauro dei gradoni danneggiati dal crollo del basamento avvenuto nel gennaio 2023 durante le operazioni di smontaggio, come ha spiegato Cristina Formaggio dell’area lavori Pubblici del Comune. Tra incarichi e lavori per l’installazione ci sono a bilancio 200mila euro. Sono stati poi recuperati i frammenti dei gradoni, ha aggiunto l’arch. Grazi, l’intervento di restauro con nuove sigillature costerà 61.500 euro, che si sommano ai 40 mila della prima fase di intervento. E l’installazione luminosa dello scorso anno andrà nei quartieri.