La sosta è come una manna dal cielo Mister Baroni avrà tutto il tempo per limare i difetti, almeno quelli più evidenti

Contro il Frosinone i gialloblù sono incappati in una nuova sconfitta, la quarta nelle otto giornate fin qui disputate, la terza nelle ultime quattro. La prestazione dei gialloblù è stata decisamente inferiore alle aspettative. Errori difensivi, un centrocampo dal passo troppo blando e compassato e una fase offensiva ancora troppo “debole” – anche se qualcosa di meglio a dire la verità si è visto – hanno contribuito in maniera negativa al risultato finale. In conferenza stampa Baroni ha ostentato una certa dose di serenità, consapevole delle evidenti necessità di miglioramento ma anche tutto sommato soddisfatto della prestazione della sua squadra, nonostante la sconfitta. Ora arriva la sosta per gli impegni delle Nazionali, durante la quale ci sarà la possibilità di poter lavorare per limare il più possibile i vari difetti. Almeno quelli più evidenti.
COSA FUNZIONA
Nella gara disputata contro la squadra di Eusebio Di Francesco – ex allenatore dal dente un pizzico avvelenato e animato da un ragionevole desiderio di rivincita – i gialloblù hanno dato qualche debole segnale di vita in ambito offensivo. Contrariamente alle ultime uscite, la squadra è riuscita ad aggredire di più e meglio l’area di rigore avversaria, creando alcune situazioni di pericolo in zona gol. Si trattato, tuttavia, di poca cosa. Se si vogliono vincere le partite serve creare molto di più. Anche perché, al di là di alcuni episodi, il numero di conclusioni dentro lo specchio della porta è stato pari a zero. Il passo avanti, piccolo se vogliamo, c’è stato. Ma non può bastare.
COSA NON FUNZIONA
Sono molte le cose a non aver funzionato domenica. Priva della presenza quasi imprescindibile di Hien e senza il sempre utile Dawidowicz, la retroguardia ha ballato pericolosamente, con Amione incapace di arginare l’estro e la velocità dell’ex juventino Soulè e con le “sbandate” di Coppola, in evidente difficoltà davanti ai movimenti del marocchino Cheddira. La difesa ha pagato il passo troppo blando e compassato di un centrocampo quasi soffocato dal dinamismo e dalla vivacità degli avversari. La manovra offensiva, seppur sempre priva della spinta proveniente dalle fasce laterali, ha evidenziato qualche positivo scossone, figlio però come si è detto, di episodi e situazioni contingenti piuttosto che di vere e proprie azioni corali e manovrate.
COSA FARE
Quasi come una manna dal cielo arriva la sosta. Baroni, che per sua fortuna dovrà rinunciare solo a quattro giocatori – Terracciano, Coppola, Duda e Suslov – avrà modo di riflettere sulla strada fin qui percorsa, cercando di individuare una o più soluzioni in grado di dare alla squadra quell’identità rimasta fino ad ora, almeno per certi versi, piuttosto sconosciuta. Una chiave di lettura potrebbe essere anche tattica. Perché non passare al 4-3-3, da sempre modulo nelle corde del tecnico toscano? Analizzando a fondo l’organico, il cambio potrebbe anche rivelarsi più facile del previsto. Il coraggio di cambiare a volte si rivela l’arma vincente. Non vorremmo, per concludere, che si ripetesse la situazione di due stagioni or sono, quando il mantenimento del 3-5-2 costò, proprio a Di Francesco, un fulmineo esonero.

Enrico Brigi