La solidarietà viaggia (anche) su quattro ruote. Ed è proprio per facilitare e rendere più rapidi ed efficienti gli spostamenti di volontari ed operatori del bene che la Fondazione Fevoss Santa Toscana aveva lanciato un appello, attraverso il passaparola, sottolineando la necessità di un mezzo di trasporto che consentisse di stringere ancor più le maglie della rete benefica costituita dai suoi tre Bazar Solidali, punti di raccolta e vendita di abbigliamento, arredamento, oggettistica e libri second-hand: i due negozi di via San Nazaro e quello – che ha inaugurato il progetto nel 2019 – in via Marconi a Verona.
Ed è stato proprio davanti alle sue porte che oggi si è chiuso il cerchio: la concessionaria MolinAuto di San Michele, infatti, ha risposto all’appello della Fondazione e nella persona del titolare, Massimo Montresor, ha consegnato al presidente Alfredo Dal Corso un furgone Fiat Doblò.
«Per noi, azienda a conduzione familiare, è motivo di grande orgoglio consegnare questo furgone multiuso alla Fondazione Fevoss Santa Toscana. Nostro obiettivo è anche fare da apripista, sperando che ci siano dei colleghi commercianti o imprenditori che possano attivarsi per dare una mano alla Fondazione, che per realizzare la sua missione – aiutare le persone in difficoltà – necessita di strumenti e del supporto concreto da parte della collettività.
NUOVO VEICOLO DI BENE. «Siamo molto grati a MolinAuto e al suo titolare per questo mezzo di trasporto, che diventerà, a tutti gli effetti, veicolo di bene», afferma Dal Corso. «Lo utilizzeranno i nostri operatori e i volontari grazie al cui impegno la Fondazione porta a termine ogni giorno, in silenzio, la sua missione: costruire felicità, in particolare per quelle persone che, per un trascorso o un presente difficile, faticano ad intravedere un futuro».
I NUMERI DEL PROGETTO BAZAR SOLIDALE. Inaugurato nel 2019, il progetto Bazar ha infatti permesso in questi anni non solo di innescare un circolo virtuoso di rispetto dell’ambiente, con il riuso degli oggetti donati, che quest’anno hanno superato i 60mila articoli, ma anche di dare un’opportunità di lavoro a persone svantaggiate.
«Un progetto che si è allargato negli anni, fino a comprendere tre punti vendita in centro a Verona. Grazie ad esso, inoltre, abbiamo dato lavoro a dieci collaboratrici con contratto di lavoro e a otto persone con progetti di inserimento lavorativo con il Comune, restituendo loro speranza e dignità. Questo mezzo, senza dubbio, consentendoci di accorciare le distanze», conclude Dal Corso, «avrà ora un effetto moltiplicatore».