L’assessorato alla Sicurezza ha organizzato al teatro Camploy “Conosciamo insieme la città. Focus sulla sicurezza del territorio. Le Forze dell’ordine incontrano l’Amministrazione. Un incontro rivolto alla popolazione delle quattro circoscrizioni del Centro e della zona est, 1^, 6^, 7^, 8^. Un’altra serata sarà dedicata prossimamente alle altre quattro rimanenti della zona sud ovest. L’assessora alla Sicurezza, Stefania Zivelonghi, ha fortemente voluto e pianificato l’iniziativa, ha esordito citando “il Vescovo Pompili che ha descritto la sicurezza come un bene primario, ma non che si trova in natura”. La voce del pubblico non si è fatta attendere. Sono stati molti i temi toccati: dai timori per le irruzioni in casa, alle frodi, dalle azioni aggressive di alcuni minori allo spaccio diffuso. Non sono mancate però anche manifestazioni di fiducia, proposte nel proseguire in investimenti in prevenzione, in cultura, nei servizi sociali e di coinvolgere ancora di più le cittadine e i cittadini nei Gruppi di controllo di vicinato. In un clima partecipativo, in qualche momento acceso, ma sempre in ottica di confronto e ascolto reciproco, amministrazione, Forze dell’ordine e pubblico hanno affrontato assieme il tema delle sicurezza per oltre due ore di assemblea. Anche con applausi e grande partecipazione al racconto di alcuni particolari della quotidianità del lavoro di carabinieri, poliziotti e agenti della Polizia Locale. Il vicario del Questore, Girolamo Lacquaniti, ha esordito strappando i dati relativi alle statistiche sulla criminalità. “Se volete poi ne parliamo, tanto li conosco a memoria… ma questo gesto serve intanto ad una premessa: la sicurezza non è e non può essere ricondotta solamente a dei numeri. Sentirsi sicuri è un diritto che non dipende solo dal calcolo dei reati commessi, degli arresti fatti ma dalla capacità di conoscere il territorio, sapere come e cosa fare in caso di pericolo”. Nonostante i pesanti tagli del Governo delle risorse destinati ai Comuni, l’amministrazione Tommasi ha scelto di aumentare gli investimenti sul fronte del sociale (2,5 milioni nel bilancio triennale) come ha ricordato l’assessora Zivelonghi citando come “le principali voci di spesa dell’amministrazione siano quella per i servizi sociali e quella per la sicurezza. Ma non sono sufficienti. Rimanendo sul fronte della sicurezza, Verona dovrebbe essere equiparata allo status di città metropolitana, potendo quindi contare anche su una Polizia Locale più numerosa. Purtroppo ci sono dei vincoli normativi che ci impediscono di procedere in tal senso”. A Verona, come richiesto dal Sindaco abbiamo bisogno di adeguare il numero di agenti al reale fabbisogno della città” ha sottolineato il comandante della Polizia Locale, Luigi Altamura, “possiamo contare su 270 agenti della Polizia Locale, oltre 70 inabili ai servizi esterni, poco più dell’uno per mille abitanti imposto dalla legge. Però l’età media è di oltre 50 anni perché per 10 anni non è stato possibile indire concorsi perché i Governi hanno posto dei limiti. Il concetto del lavoro di squadra descritto dal comandante Altamura è stato ribadito anche dal Tenente colonello dei Carabinieri, Antonio Sframeli: “Da soli – ha detto – non andiamo da nessuna parte”. A distanza il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Luca Mascanzoni ha detto di prendere “concretamente atto che dopo 2 anni e mezzo di continue percezioni, abbia voluto finalmente coinvolgere i professionisti della sicurezza quali le forze dell’ordine preposte per affrontare seriamente e professionalmente il problema legato alla sicurezza. Dalla percezione è quindi passata alla consapevolezza”.