La viticoltura della provincia veronese gode di buona salute ma la siccità inizia a preoccupare i produttori soprattutto nelle zone di media e alta collina. Criticità per la Flavescenza dorata specie sulle uve a bacca bianca in alcune zone e, in vista della vendemmia, mancanza di manodopera in particolare per le denominazioni in cui viene eseguita a mano la raccolta dell’uva e la sistemazione nei fruttai. Quest’anno con la crisi delle materie prime, emerge una certa difficoltà nel reperire vetro trasparente per le bottiglie destinate a vino bianco e rosè. In atto ci sono attività propositive sui disciplinari di produzione e riorganizzazioni produttive delle denominazioni. Permane un significativo spirito collaborativo e di confronto tra i Consorzi di tutela dei vini veronesi. E’ questo in sintesi il quadro emerso all’incontro organizzato da Coldiretti Verona “Analisi di mercato e scelte vendemmiali 2022” che si è tenuto al Mercato al Coperto di Campagna Amica con i presidenti e i rappresentanti dei Consorzi di tutela del vino veronese.
In apertura il presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini ha evidenziato la problematica della siccità che rischia di creare danni alla viticoltura. “La speranza – ha detto – è che piova nelle prossime settimane almeno sull’arco alpino. In alcune zone i produttori hanno già iniziato l’irrigazione strutturata della vite che necessita di acqua”.
Per Domenico Bosco, responsabile nazionale vitivinicolo di Coldiretti, “il vino italiano sta affrontando l’incremento dei costi di produzione che si ripercuotono sul prezzo delle bottiglie sugli scaffali e la minore capacità d’acquisto dei consumatori, senza dimenticare la situazione politica italiana. Siamo di fronte a uno scenario nuovo ma credo che il settore del vino saprà superare il momento di criticità’’.
Introdotti da Giancarlo Vettorello, responsabile ufficio viticolo di Coldiretti Veneto, sono stati i presidenti e rappresentanti dei Consorzi di tutela veronesi a illustrare le misure adottate per la prossima vendemmia e la situazione di campagna, a partire da Nazareno Vincenzi, tecnico del Consorzio di Tutela della Doc delle Venezie. Igor Gladich, direttore del Consorzio di tutela del vino Soave ha parlato di una piccola riduzione produttiva e ha illustrato le azioni in atto per intervenire sul disciplinare di produzione e per la valorizzazione delle produzioni.
Il vicepresidente del Consorzio di tutela del vino Custoza Alberto Marchisio ha sottolineato che l’ultima modifica del disciplinare ha ridisegnato la loro identità con la volontà di dare maggior forza all’uvaggio “Fernanda” per dare un maggior carattere e identità al vino.
Nel dibattito sono interventui Fabio Zenato, presidente del Consorzio del Lugana, Christian Marchesini, presidente del Consorzio di tutela del vino Valpolicella, Paolo Fiorini, presidente del Consorzio di tutela della Doc Garda, Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di tutela Bardolino e Chiaretto e i presidenti dei Lessini Durello e Arcole DOC Diletta Tonello e Stefano Faedo.
In chiusura il consigliere regionale Alberto Bozza ha sottolineato il suo impegno per riportare al centro dell’attenzione regionale i vini veronesi.