La siccità impegna anche i carabinieri del Veneto in questi mesi. Uno degli effetti della crisi idrica che sta colpendo soprattutto il Nord Italia è infatti l’esposizione del patrimonio culturale sommerso nelle acque interne. I militari hanno dunque accertato lo stato del patrimonio conosciuto ed hanno inoltre acquisito elementi informativi su nuove emersioni. Un lavoro che è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Venezia e il servizio tecnico per l’archeologia subacquea presso la Soprintendenza di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, con il coordinamento del funzionario archeologo Alessandro Asta ed il supporto logistico ed operativo dei nuclei elicotteri dei carabinieri di Belluno e Bolzano, del nucleo carabinieri subacquei di Genova e del nucleo natanti dei carabinieri di Venezia.
Il dispiegamento dei mezzi aerei e dei natanti nei mesi di aprile, maggio e luglio, per complessive 40 ore di navigazione aerea e navale e 12 ore di immersione, ha supportato le attività di ricognizione, documentazione fotografica e georeferenziazione delle installazioni oggetto di tutela nonché l’accertamento delle segnalazioni. E le condizioni di quanto emerso a causa dell’abbassamento del livello di fiumi e laghi sono in corso di valutazione in modo tale che la loro tutela e valorizzazione sia la migliore possibile.
I militari hanno riferito che particolari ritrovamenti sono emersi lungo l’Adige, tra Verona e Legnago, dove sono stati documentati resti di strutture verosimilmente appartenenti sia ad età antica che medievale-rinascimentale, oltre a relitti di età moderna.
Sui fiumi Brenta e Piave, invece, le condizioni drastiche di secca non hanno condotto all’emersione di siti strutturati o di relitti ma rimane altissima la probabilità di ritrovamenti di minori dimensioni, in considerazione della vasta antropizzazione del territorio fin dall’età del Bronzo.
Analogamente il corso del Bacchiglione è stato oggetto di monitoraggio per l’alta potenzialità archeologica dell’area, suscettibile di ulteriori disvelamenti se la siccità dovesse durare.
Sul fronte marittimo, infine, le attività hanno riguardato il controllo della condizione di conservazione di relitti già conosciuti, in particolare a Venezia ed Eraclea.I carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale sono comunque sempre disponibili a raccogliere ogni utile informazione o segnalazione e a promuovere puntuali indicazioni per una pronta tutela dei siti subacquei.