La scuola “viva” mette tutti d’accordo Il Sindaco scrive a Draghi, le minoranze sulla stessa linea: “Basta con i ragazzi a casa”

Proprio vero, la scuola fa miracoli. Lo ha dimostrato anche ieri, quando in piazza Bra s’è vista una marea di gente, come da tempo non succedeva. Gente di tutte le età, “perchè la scuola è un diritto e i nostri ragazzi non possono e non devonostare ancora a casa”.
Tutti d’accordo, con la speranza che prima o poi se ne accorgano anche là, dove si decidono i destini di un Paese. “Ho scritto a Draghi” ha spiegato il sindaco Sboarina. “Perchè i dati ci dicono che non è la scuola il luogo dove avvengono i contagi e perchè i nostri ragazzi non possono perdere altro tempo”.
Sulla stessa linea, ovviamente, tutti gli esponenti politici. “Non potevamo mancare – la nota di Traguardi – per ribadire una volta di più che la scuola non si può fare a casa. Il diritto allo studio è fondamentale per offrire a bambini e ragazzi una formazione di qualità che non dipenda dalle condizioni economiche e sociali delle famiglie. La chiusura delle scuole non ha comportato solo disagi per tante famiglie, ma anche, e soprattutto, profonde diseguaglianze fra gli studenti e le studentesse. Un danno ancora non quantificabile, in termini di apprendimento e socialità, che non possiamo permetterci di aggravare ancora”.
Sull’argomento-scuola anche il pensiero di Michele Bertucco, Verona e Sinistra in Comune. “Una società che tiene chiuse le scuole non protegge gli studenti ma espone le nuove generazioni e se stessa ad un futuro che non promette niente di buono, dal quale non verrà salvata dalla didattica a distanza. Se le scuole restano chiuse significa che mancano ancora spazi, personale, protezioni e trasporti ed è a questo che devono provvedere Governo, Regione e Comune”.