Dai un’occhiata alla task force di Colao (prenditi un po’ di tempo, tra “titolari “ e “riserve” la lista è piuttosto lunga…) e scopri che sono assenti gli imprenditori (ma l’economia non è fondamentale?) e non sono molto presenti neppure gli insegnanti. Oddio, in realtà, ci sono due/tre figure che rientrano nel mondo della scuola, ma potremmo scommetterci la casa che non sono docenti (o dirigenti) di scuola primaria, nè secondaria. Per carità, non facciamo i difficili. Se c’è un docernte universitario, non siamo “coperti”?
Mah, sia come sia, se c’è un settore-chiave, nel mondo della scuola, che è in sofferenza, oggi (e rischia di esserlo domani) non è tanto l’Università, che ha a che fare con ragazzi maturi, in grado come tali di gestirsi anche con la didattica a distanza. Il settore in sofferenza è proprio la scuola dei piccoli, sui quali si brancola nel buio, on idee confuse e ipotesi fantasiose. I bimbi DEVONO andare a scuola a settembre , o non penserete che la “didattica a distanza” possa essere riproposta. Pensateci presto e pensateci bene, amici della task force. A proposito, una domanda: perchè se ne parla così poco?