Sostenibilità, educazione all’ambiente, alla corretta differenziazione dei rifiuti che regala nuova vita agli oggetti da buttare: temi più che mai attuali, da trasmettere ai bimbi fin da piccoli. E che piacciono a educatori e insegnanti. Lo testimonia l’affluenza continua e costante di docenti allo stand dell’Ufficio Educazione ambientale di Amia, allestito nei giorni scorsi al piano nobile della Gran Guardia per le Giornate della Didattica, che illustra tutti i progetti e i laboratori che vengono proposti alle scuole. Si tratta di progetti di educazione ambientale – gratuiti e inclusivi – che focalizzano la propria attenzione sul tema dei rifiuti e della raccolta differenziata dedicati alle classi e agli studenti degli istituti veronesi. Mai lezioni frontali ma sempre attività laboratoriali ed esperienziali – che parlano di circolarità ma che sono anche realizzate seguendo questo principio – che lo scorso anno scolastico hanno coinvolto quasi 3mila studenti, dai 6 ai 19 anni. Ora Amia ha ampliato la propria offerta formativa proponendo progetti studiati ad hoc per i bimbi della scuola dell’infanzia e dunque aggiungendo anche la fascia d’età che va dai 3 ai 5 anni. “In questi primi giorni di presentazione, queste nuove proposte sono state richiestissime. Abbiamo preso contatti con numerose educatrici di varie scuole dell’infanzia del territorio: la novità è stata accolta con un entusiasmo che ha sorpreso anche noi”, spiega il team dell’Ufficio Educazione ambientale. Le attività di Amia per l’anno scolastico appena iniziato, nell’ambito di una pianificazione triennale (Ciclo di Passioni) che proseguirà fino al 2027, spaziano dalla lettura al teatro, dalla fotografia alle visite didattiche alle isole ecologiche e di smaltimento, ai centri riuso, con un’offerta declinata alla fascia d’età e al grado d’istruzione. “Coinvolgere bimbi e ragazzi sui temi ambientali, trasmettere l’importanza della cura del territorio, di una corretta e competente raccolta differenziata dei rifiuti, è fondamentale per riuscire a far leva anche sulle famiglie”, commenta il presidente di Amia Roberto Bechis. La parola chiave che muove anche il lavoro di programmazione dell’Ufficio è il coinvolgimento attivo di tutti gli studenti, nel pieno rispetto di tempi, pensieri e modalità relazionali. Ogni attività è studiata per essere flessibile, modificabile ed adattabile, se necessario: ogni progetto è infatti fruibile anche dagli studenti diversamente abili. Il metodo scelto è quello dell’apprendimento esperienziale che permette una partecipazione attiva attraverso l’utilizzo dei sensi, del ragionamento, della creatività e dell’azione diretta.