Veronese doc, Claudio Ferrarese, dopo aver mosso i primi passi nella Virtus Verona, è approdato al Settore Giovanile dell’Hellas, arrivando fino alla Prima Squadra. Poi un lungo peregrinare che lo ha portato a vestire diverse maglie. E tra queste c’e anche quella del Torino che domenica prossima sarà l’avversario di turno del Verona di Paolo Zanetti. «Ho giocato in tante piazze – esordisce – indossando soprattutto la maglia della squadra della mia città, club per il quale tifo fin da bambino. Di Torino, in particolare, conservo bellissimi ricordi. Senza nulla togliere alle altre, però, credo di aver vissuto la mia migliore stagione in B alla Salernitana, dove il mio rendimento valse l’interessamento del Cagliari che mi volle in Serie A». Il ritorno a Verona, dopo le stagioni iniziali dove ebbe modo anche di contribuire alla promozione in A della formazione scaligera allenata da Attilio Perotti, non fu come si aspettava. «La squadra navigava in cattive acque – ricorda – e arrivai a gennaio appena dopo l’esonero di Ficcadenti sostituito da Ventura. Compimmo una grande cavalcata, finendo sconfitti nello spareggio play out con lo Spezia. Ci fossimo salvati la parte finale della mia carriera avrebbe probabilmente preso un’altra strada. Il calcio, però, è così. Prendere o lasciare». Ma torniamo a Torino-Verona. «Anche quest’anno il Torino sta facendo il suo buon campionato. Ben lontano dalle sabbie mobili della zona salvezza ma anche distante da una possibile qualificazione europea. Il bicchiere, a mio avviso, è comunque da considerare mezzo pieno. Paolo Vanoli, con il quale ho giocato insieme a Verona, sta facendo un ottimo lavoro. Enrico Brigi