Ritorna in Veneto nei luoghi dove è nato “La Ricerca”, film documentario d’esordio di Giuseppe Petruzzellis, che sarà al Veronetta Contemporanea Festival, giovedì 13 giugno nella corte ovest del Polo Santa Marta a Verona. Alle 19 apre la serata l’incontro con il regista in dialogo con il filosofo Gianluca Solla, docente presso l’Università di Verona; a seguire, alle 21:30, la proiezione del film – l’ingresso è sempre gratuito.
La Ricerca, proiezione al Polo Santa Marta
È la storia di Luigi Lineri, 86enne di Zevio (VR) che da sessant’anni raccoglie e cataloga innumerevoli ciottoli dalle forme umane ed animali, del tutto simili a misteriose sculture preistoriche. La sua mastodontica collezione di sassi, provenienti dal fiume Adige e dai monti della Lessinia, è oggi un’installazione artistica unica: dal nome, appunto, di “La Ricerca”.
Il film – prodotto da Aplysia ed EiE Film, in collaborazione con Vessel e Lisa Fierro – è impreziosito dalla colonna sonora originale di Nicolás Jaar. Dopo un fortunato viaggio tra festival e premi nazionali e internazionali, “La Ricerca” è in tour nei cinema ed è anche disponibile in streaming dal sito ufficiale www.laricercafilm.com. Ora ritorna nei luoghi di appartenenza: il filosofo Gianluca Solla e il regista Giuseppe Petruzzellis dialogheranno sulla genesi del film e sul suo singolare valore poetico, tra visionarietà dell’immagine e materialità della natura: un cinema di poesia che raccoglie con delicatezza la testimonianza di un’installazione artistica senza precedenti.
Tra documentario e film sperimentale, “La Ricerca” è un racconto visionario, un’indagine esistenziale collettiva tra arte, ecologia e progresso tecnologico, un manifesto di speranza per il futuro. Il regista ha seguito il lavoro di Lineri per otto anni, dal 2015: da questo incontro è scaturita una meraviglia senza precedenti e una lunga serie di domande che oggi arrivano al pubblico in un dialogo aperto e continuo.
Il commento
“Per ritrovare se stessi non occorre andare lontano. Guarda sotto i tuoi piedi. Cammina dentro di te”: le parole di Luigi Lineri suggeriscono la poetica dell’ installazione che ha meticolosamente assemblato tra le sue mura domestiche. Esplorando da oltre mezzo secolo i fiumi e le montagne del veronese, Lineri trascorre le giornate raccogliendo e catalogando sassi. Decine di migliaia di ciottoli, accuratamente raggruppati per forme, simili a manufatti dell’età della pietra.
Questi oggetti sono lo strumento con il quale Lineri ci conduce in un viaggio a ritroso nel tempo, alla ricerca delle origini dell’umanità, tra memorie primordiali e presagi per l’avvenire. Tra arte e simboli, tecnologia e mito, la sua è una profonda riflessione sulla condizione umana, a partire dal nostro rapporto con l’ecosistema. Luigi Lineri ricostruisce e omaggia le fatiche di uomini e donne che hanno vissuto l’infanzia della nostra specie, permettendoci di diventare quello che siamo.
“Mi sono immerso in un mondo fatto di sassi che prendono la forma di simboli archetipici, ho seguito il lavoro di Luigi, nel cui racconto sembrano riecheggiare le parole di Georges Bataille o Yuval Noah Harari, solo per citarne alcuni, – ha dichiarato il regista Giuseppe Petruzzellis – e nel costruire questo documentario si è via via delineato un secondo piano narrativo: come a voler esplodere la scena madre di “2001: Odissea nello spazio”, ho esplorato l’uso allusivo ed evocativo di materiali d’archivio ricontestualizzati. Vecchie pellicole ci portano dalla preistoria verso il limite estremo dell’esplorazione umana.
La corsa verso l’ignoto si fa metafora di un’insaziabile sete di conoscenza, alimentata dai soliti, irrisolvibili interrogativi. È un film che parla delle origini dell’umanità, della nascita dell’arte e di temi ecologici: credo che riflettere su questi argomenti possa aiutare a guardare all’umanità come un’unica grande famiglia, abbandonando odio e divisioni”.