Questi ultimi anni di recessione globale scatenata dal coronavirus ha indotto moltissime aziende ad un elevato numero di aggregazioni per aumentare la stabilità patrimoniale e finanziaria, costringendo le imprese a riconsiderare i propri modelli di business e a adattarsi alle nuove esigenze di mercato.
Il ruolo del Terzo Settore ha rivestito e sta rivestendo un ruolo centrale per l’economia del nostro paese, ma è stato anche uno dei più colpiti dalla pandemia; si pensi solo alla lunga chiusura di alcuni servizi, alle ingenti spese per l’acquisto di dispositivi di protezione, alla cassa integrazione di centinaia di operatori e alle relative ripercussioni in ambito finanziario e gestionale.
Ma non necessariamente sono solo i piccoli ad avere difficoltà, anche aziende cooperative di grandi dimensioni hanno trovato diversi ostacoli data l’elevata dipendenza da pubblica amministrazione.
“Fare rete è necessario, ed indispensabile, non solo su progetti di azioni specifiche ma anche attraverso processi di fusione tra realtà. In Confcooperative le fusioni per incorporazione negli ultimi anni sono state moltissime. Hanno permesso un risparmio importante e un efficientamento delle risorse a disposizione.” Le parole di Erica Dal Degan, presidente di Fedesolidarietà Verona.
Reti e organizzazioni di secondo livello giocano in questo scenario un ruolo molto importante, che può fare la differenza. È necessario fare co-progettazione per cambiare e non solo per gestire l’esistente, per sostenere il cambiamento organizzativo, la riorganizzazione, le prossime fusioni.
È fondamentale creare maggior coesione e sinergie di rete: servono competenze e capacità, non solo risorse per un’azione di accompagnamento alla transizione e al cambiamento. Nessuna cooperativa deve sentirsi isolata, bisogna comunicare, condividere idee e progettualità e pianificare insieme strategie per affrontare il prossimo futuro.
L’ultima fusione fra le cooperative associate a Confcooperative Verona è quella della cooperativa sociale il Focolare e la cooperativa sociale Emmanuel nel comune di Bovolone, due cooperative storiche radicate nel territorio.
La prima gestisce una comunità alloggio che offre un servizio residenziale di tipo assistenziale e socio – educativo a persone adulte con disabilità prive di nucleo familiare o per le quali sia impossibilitata la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o permanentemente. La cooperativa Emmanuel invece gestisce diversi centri diurni e fornisce servizi domiciliari ad anziani e diversamente abili, oltre ad essere un punto di riferimento per i progetti sul “dopo di Noi”. “La fusione è stata ufficializzata lo scorso 20 ottobre, la cooperativa Emmanuel acquistando la casa alloggio il Focolare, era necessario per entrambe questo passo deciso verso il futuro.
Ora la cooperativa nata dalla fusione è simbolo di due realtà storiche per il comune di Bovolone, sia per tipologia di servizio che per gli ospiti. Dalla pandemia la necessità di unire le due realtà, collaborare a più stretto contatto e creare sinergie è diventato fondamentale” ecco le parole di Stefano Fiorini, presidente della cooperativa Emmanuel.