“Dall’assessore Lanzarin nessuna certezza sulla data di riapertura del punto di Primo intervento a Bovolone ed è impensabile che le necessità possano essere colmate da un ambulatorio infermieristico. Si chiudono presìdi, mancano i medici di base: la Bassa Veronese è completamente abbandonata dalla Regione”.
Decisamente insoddisfatta Anna Maria Bigon, consigliera del Partito Democratico Veneto e vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini, della risposta ricevuta in aula all’interrogazione sull’ospedale San Biagio. “Un’interrogazione presentata oltre un anno fa e purtroppo sempre attuale: dobbiamo aspettare un’altra campagna elettorale per vedere la riapertura del Primo intervento? Da inizio pandemia è rimasto attivo soltanto a settembre e ottobre 2021 con orario ridotto, poi il nuovo stop. È un bacino ampio che ha bisogno di servizi adeguati, gli accessi giornalieri erano 50-60 al giorno, l’ambulatorio infermieristico non è certo sufficiente. Per capire quanto sia urgente la riapertura basta vedere cosa sta succedendo a Legnago, l’unico presidio disponibile, dove non riescono nemmeno a far fronte agli accessi al Pronto soccorso, visto l’affollamento e la carenza di personale. Prendiamo atto che a febbraio è stato indetto un ulteriore concorso per 15 professionisti per l’Ulss 9, nelle prossime settimane cercheremo di capire a che punto sono i bandi e quali sono le prospettive per le strutture sanitarie pubbliche della Bassa Veronese”.