LA PRIMA PIETRA DEL PROGETTO CHE RIVOLUZIONERÀ L’OSPEDALE Piccinini: “L’intento è quello di adeguare la struttura allo sviluppo esponenziale dal punto di vista tecnologico e professionale”

Con la posa della prima pietra da parte del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, sono iniziati ufficialmente i lavori del grande progetto di riqualificazione strutturale dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, che avranno la durata di cinque anni. La cerimonia si è tenuta in occasione della Festa del Santo fondatore dell’ospedale, nell’area- tra il “Don Calabria” e Casa Nogarè – dove è già ben visibile il grande scavo per la realizzazione dell’ingresso generale del nosocomio. Il Presidente Luca Zaia, l’assessore alla Sanità veneta, Luca Coletto, e i vertici del nosocomio hanno firmato una pergamena-ricordo dell’evento che è stata inserita nella prima pietra della nuova palazzina, benedetta poi da padre Miguel Tofful, superiore generale dell’Opera Don Cala­bria. “Credo che in questo presidio l’umanizzazione sia una filosofia aziendale – ha affermato il presidente Zaia –. Umanizzare le cure è importante, ma, poiché l’ospedale non è un albergo,  è necessario investire sui professionisti e sulle tecnologie, come ha sempre fatto Negrar. Per questo vi ringrazio, anche perché così operando siete un argine contro la migrazione sanitaria”. Nello specifico della riqualificazione dell’ospedale, è intervenuto l’amministratore delegato, Mario Piccinini: “Questa è una giornata storica perché abbiamo posato la prima pietra di un grande progetto che cambierà  l’immagine dell’ospedale. Iniziamo dalla nuova palazzina, ingresso generale dell’intero presidio, ma poi proseguiremo con l’ampiamento del Pronto Soccorso, una nuova collocazione dell’Onco­logia, un Centro di Ricerca per le Malattie Tropicali, un Centro Congressi, un giardino pensile… Il nostro intento è quello di adeguare la struttura allo sviluppo esponenziale dal punto di vista tecnologico e professionale che l’ospedale ha avuto  negli ultimi decenni. Con un occhio attento sempre a coloro che si rivolgono a noi, a cui vogliamo offrire un ospedale bello e funzionale, accessibile in tutti i suoi ambiti da percorsi coperti e facilmente raggiungibili da un unico ingresso”.