La Polizia di Stato di Verona ha dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Venezia a carico di un cittadino italiano di 65 anni, ex insegnante di educazione motoria e attualmente in quiescenza, ritenuto responsabile del delitto di violenza sessuale aggravata commesso ai danni di sei alunne minorenni, frequentanti – al tempo del fatto – la scuola ove lo stesso esercitava la sua professione.
Nell’anno 2019, questa Squadra Mobile era stata delegata dall’Autorità Giudiziaria scaligera a svolgere indagini a seguito di una segnalazione inviata alla locale Procura da alcuni insegnanti, dell’istituto scolastico ove l’uomo lavorava, che avevano ricevuto le confidenze di alcune alunne, vittime di molestie sessuali del professore.
Più in particolare, le ragazzine avevano raccontato che l’insegnante, durante l’ora di educazione fisica, oltre a rivolgere loro frasi dall’esplicito contenuto sessuale e a fare apprezzamenti sul loro abbigliamento, con la scusa di aiutarle a svolgere alcune attività motorie le aveva anche toccate più volte nelle parti intime.
Tutte le minori coinvolte sono state ascoltate con la formula dell’audizione protetta da personale della Squadra Mobile scaligera e tutte hanno confermato quanto avevano già raccontato ai loro professori. Tale versione è stata, poi, da loro ribadita anche in sede di incidente probatorio.
Il Giudice per le Indagini Preliminari si è determinato, pertanto, emettendo a carico del 65enne la misura cautelare della sospensione dall’attività di insegnante per l’intera durata dell’anno scolastico, stante l’aggravante di aver commesso i fatti abusando della propria professione e all’interno di un istituto di istruzione.
Il relativo processo penale si è concluso con l’emissione della condanna ad anni due di reclusione, con applicazione delle pene accessorie sia dell’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela ed all’amministrazione di sostegno, sia dell’interdizione perpetua a qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado ed interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni due.
Il professore è stato così tradotto presso la Casa Circondariale di Montorio per l’espiazione della pena.