Nel nome del padre e ora del figlio. Si commuove un po’ Paolo Esposito, quando parla di papà Salvatore, imprenditore coraggioso che un giorno decise di cambiar completamente vita: “Mamma e papà nel ’63 da Napoli si trasferirono a Verona con 12 figli, importando un pizzaiolo da là, e inserendo un po’ alla volta tutta la famiglia a lavorare. Mia madre, Anna, è stata sicuramente una delle prime pizzaiole di Verona”.
Lui, Paolo, il più piccolo di tutti i fratelli, è rimasto a portar avanti il nome della Pizzeria Vesuvio, che dal 6 gennaio 1964 si trova stabilmente a S. Zeno. In compagnia delle sorelle Luisa e Betty, per tener vivo il ricordo di famiglia: “Fin da quando ero piccolo, ho sempre pensato che non avrei mai venduto l’attività, per onorare i sacrifici fatti dai miei genitori. Ed ora, anche se all’inizio ci avevano dato pochi mesi “di vita”, siamo gli unici gestori in città da così tanto tempo, nello stesso posto”.
Paolo, qual è stato l’insegnamento più grandi di papà?
La dedizione al lavoro e l’accogliere tutti i dipendenti come fossimo in una grande famiglia. Lui era un personaggio, per chi l’ha conosciuto, sempre in doppio petto, cappello borsalino, e per me un imprenditore lungimirante: sosteneva che avere il locale sull’angolo, come il nostro, fosse più redditizio.
E da mamma?
Con il sorriso sulle labbra, ti dico che la pastiera è sicuramente una tra quelle: quando la faceva lei era la vera pastiera. Noi abbiamo dovuto ricrearla con la stessa passione e solamente adesso, dopo circa 20 anni di prove, siamo riusciti a riproporla uguale.
Ma uno che gestisce una pizzeria, quante ne mangia?
Non mi stufo mai di mangiarla, ma adesso che sono a dieta riesco nell’impresa di mangiarne solo una a settimana. (ride)
La tua preferita?
La “Segreta”, un’invenzione di papà, una sorta di doppia pasta con pomodoro, mozzarella, prosciutto, funghi, carciofi, salamino: la pasta della pizza viene messa anche sopra, e rimanendo tonda, col calore del forno si gonfia in mezzo e sembra proprio il Vesuvio. E poi la “Art”, dedicata ad uno dei miei cani: pomodoro, bufala, salamino, olive tagliate, basilico e origano.
E il futuro come lo vedi?
Ho tre figlie e mi auguro di tutto cuore che possano subentrare, ma ovviamente non faccio pressioni: adesso stanno studiando e poi spero di andare avanti ancora per un bel po’.
Fabio Ridolfi
LA RICETTA: “Lievitazione, 48/72 ore”
Paolo, raccontaci come fai l’impasto?
Impasto classico con farina 00, lievito di birra, olio d’oliva, sale.
La lievitazione?
Abbastanza lunga, tra le 48/72 tra frigo e temperatura ambiente, così da poter usare poco lievito.
E gli ingredienti base?
Pomodoro San Marzano per forza e poi mozzarella fiordilatte o di bufala campana
Birra?
Bionda, anche se qualche turista va di cappuccino.
Prezzi?
Coperto 2€, e poi si va dai 4,50 della Marinara ai 12,50 dell’Esagerata.