Sono sempre di più le persone che sviluppano ansia e tensione nel momento in cui si ritrovano al volante. A volte il disagio percepito è così importante da sfociare in un’autentica forma fobica. L’Amaxofobia (dal greco “hàmaxa”, carro e “phobos” paura), consiste nella paura di guidare un mezzo di trasporto e nella conseguente decisione di evitare in ogni modo tale situazione. Si tratta di un disturbo che può esprimersi secondo vari livelli di gravità e comprendere dei sintomi assimilabili a un attacco di panico. Possiamo parlare di Amaxofobia quando vi è la copresenza di tre fattori: quando la paura di guidare perdura da almeno sei mesi; quando l’ansia percepita è sproporzionata alle circostanze reali e quando l’angoscia è tale da portare la persona a rinunciare ad alcune attività di interesse pur di non guidare. Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, il 68% degli automobilisti italiani ha ammesso di aver avuto paura di guidare in particolari situazioni. La percentuale tra gli uomini si attesta al 58%, mentre tra le donne il panico da guida risulta essere ancora più diffuso e attestarsi al 78%. Dietro chi soffre di Amaxofobia, può esserci una persona che ha subìto un incidente o che vi ha visto coinvolta una persona cara. Si tratta spesso inoltre della manifestazione di insicurezze che emergono a seguito di percezioni o vissuti di pericolo. A incidere negativamente anche l’idea di avere una scarsa capacità alla guida. Nonchè i dati allarmanti che provengono dal fronte della strada, basti pensare che dall’inizio del 2023 (al 5 Marzo 2023) sono già 195 le vittime di incidenti stradali (fonte Asaps, Associazione Amici e Sostenitori della Polizia Stradale) 73 avevano un’età inferiore ai 35 anni. I segnali più frequenti che si palesano prima o durante la guida sono agitazione alla sola idea di doversi mettere alla guida, angoscia in prossimità di attraversamenti di tunnel e ponti, terrore al pensiero di trovarsi bloccati nel traffico, preoccupazione di dover guidare in condizioni di scarsa visibilità (di notte, con la nebbia, con forte pioggia…), paura di percorrere autostrade o tangenziali, ansia nel mettersi alla guida da soli o al contrario per la responsabilità di avere passeggeri a bordo. Si possono inoltre sperimentare dei sintomi fisiologici come l’aumento del battito cardiaco, la sudorazione delle mani, la respirazione affannosa, nausea e vertigini… L’Amaxofobia può rilevarsi piuttosto invalidante perché può condizionare fortemente la vita delle persone che la subiscono, limitandone la libertà d’azione e di pensiero. Proprio per questo è fondamentale affrontare la fobia e provare a non mettere in atto strategie alternative per evitare il problema, come ad esempio farsi accompagnare da altre persone. L’Amaxofobia si può trattare e superare facendosi aiutare da un istruttore di scuola guida, in modo da esercitarsi ulteriormente e seguendo un percorso di sostegno psicologico eventualmente abbinato a una terapia psicofarmacologica per contenere l’ansia.
Sara Rosa, psicologa e psicotoerapeuta