Il Verona di Sean Sogliano. Il Verona di Marco Zaffaroni. Il Verona che, soprattutto, vede ora la salvezza come un’impresa possibile e non più come una mera utopia. Il mese di gennaio consegna agli annali un Verona che ha innestato una marcia da Europa. In tre mesi di campionato l’Hellas aveva raccolto solo 5 punti, dallo scorso 4 di gennaio, sfida di apertura del nuovo anno con il Torino, sono ora 8 i punti messi in cascina dai gialloblù dopo un altro pareggio esterno questa volta in Friuli contro l’Udinese. Erano 9 le lunghezze da recuperare allora, distanza che si è ora assotigliata a 5 punti. Rimane certamente un’impresa quella che dovrà compiere il Verona ma le speranze ridotte al lumicino dalla doppia gestione Cioffi e Bocchetti, con l’arrivo del nuovo direttore sportivo Sogliano e del tecnico milanese che ora accompagna nella conduzione della squadra l’ex difensore di Spartak Mosca e Verona, hanno preso forza e vigore. L’Hellas è vivo, il Verona c’è e, pur sapendo di non poter più fallire, ha davanti a sé quasi un girone di ritorno per cercare di andare a prendere una delle squadre che attualmente lo precede in classifica. Una risalita che è partita, soprattutto, dalla fase difensiva. Un Verona colabrodo quello sino al tramonto del vecchio anno ma che nelle cinque sfide del mese appena trascorso ha, invece, concesso agli avversari solo tre marcature tenendo la porta inviolata negli spareggi salvezza contro Cremonese e Lecce. Un Verona nuovo, con tanti innesti operati nel periodo di mercato e che dimostra, finalmente, di avere un’identità e quelle caratteristiche necessarie per cercare di conquistare quella che solo un mese fa appariva un’ utopia. Un Verona che esce, con ogni probabilità, anche rafforzato dal mercato. È vero se ne è andato un pezzo pregiato come Ilic sedotto letteralmente dalla sirena Juric ma la mezzora di Duda a Udine ha scacciato i dubbi. Una buona impressione ha destato anche Ngonge così pure il baby Braaf. Nelle ultime ore di mercato ecco arrivare l’argentino Gaich, l’alternativa a Djuric. Il colpo last minute del Verona è stato, invece,,Oliver Abildgaard. Il centrocampista danese arriva con la formula del prestito dal Celtic. Il classe ’96 ha collezionato fin qui oltre 150 presenze tra Aalborg e Rubin Kazan. Sei le presenze in stagione con il Celtic. Insomma l’impresa salvezza rimane difficile. Ma non impossibile. Mauro Baroncini