Da oggi, in piazza San Nicolò, c’è una nuova panchina rossa a simboleggiare con impegno il ‘NO’ unanime della città ad ogni tipo di violenza contro la donna.
La seduta, di proprietà del Comune e riverniciata del simbolico colore rosso dagli Angeli del Bello, l’associazione presieduta dall’ avvocato Stefano Dindo che si occupa con continuità di lavori di salvaguardia della città, con il supporto dall’associazione di donne Inner Wheel Club di Verona, una delle maggiori associazioni femminili di volontariato al mondo, che conta oltre 100.000 socie, provenienti da 103 paesi e della Consulta delle Associazioni Femminili di Verona, ricorda quanto questa tipologia di violenza sia ancora drammaticamente radicata, con conseguenze umane e sociali devastanti.
Presente alla cerimonia di inaugurazione con la presidente di Inner Wheel Club di Verona la presidente Emanuela Ferri Meli, anche la vicesindaca e assessora alle Parità di Genere Barbara Bissoli.
“Ringrazio le associazioni del privato sociale – ha dichiarato Bissoli –, che si sono impegnate nell’individuare questa panchina da dipingere di rosso come simbolo della lotta contro ogni tipo di violenza di genere. Una testimonianza importante contro un male che è ancora oggi fortemente presente nella nostra società e che, per questo, non va mai dimenticato. La panchina rossa richiama la necessità di consapevolezza da parte delle donne, perché questa battaglia sia affrontata e combattuta insieme ogni giorno”.
La scelta del giorno 10 Gennaio, definito Inner Wheel Day, assume anche un valore particolare, in quanto celebra la nascita dell’Associazione a Manchester nel 1924, ad opera di un gruppo di mogli di rotariani, fra cui la fondatrice, Margarette Golding.
Il Club di Verona, fondato nel 1984, conta attualmente più di 50 socie e negli anni si è sempre adoperato attivamente al servizio del territorio. Ha a cuore da sempre iniziative di service a carattere culturale, come restauri di opere importanti per il museo di Castelvecchio e per il museo degli Affreschi e di codici miniati per la biblioteca Capitolare, e progetti a carattere umanitario come la donazione di un cavallo alla Horse Valley di Corte Molon per l’ippoterapia di bambini con difficoltà o la dotazione di un pullmino alla cooperativa “Piccola fraternità di San Zenetto”; ha istituito borse lavoro per ragazzi in difficoltà e borse di studio per ricercatori, ha sostenuto l’Istituto Gresner nell’assistere i profughi ucraini, aiutandoli nell’apprendimento linguistico; ha donato supporti tecnici e strumenti medici a varie istituzioni sanitarie veronesi. L’ultimo significativo service è relativo al problema della dispersione scolastica con la partecipazione al “Progetto don Milani” promosso dall’Associazione AIDA.
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