«Ho sempre chiesto alla mia musica di portarmi in giro per il mondo. E ora mi ritrovo che va in giro per il mondo senza di me». Le parole di Diodato, dietro un sorriso. Timido come lui. Parole piene di emozione, ma che sanno di attualità. Attento da sempre al potere sociale della musica, nonché ai diritti dei lavoratori (è direttore artistico del Primo Maggio di Taranto), si racconta alla vigilia della sua esibizione in Arena.
Parla durante la video conferenza con vertici Rai e stampa italiana e internazionale, per la presentazione dell’”Europe Shine a light – Accendiamo la musica”, alternativa italiana dell’Eurovision Song Contest. In onda in eurovisione domani su Rai1 alle 20.35 – e dalle 21 anche su Rai Radio2, Rai4 e RaiPlay – sarà trasmesso da 47 emittenti in 45 paesi (in aggiunta ai 41 in gara Bosnia Erzegovina, Kazakistan, Kosovo e Montenegro), lo show Rai supplisce così alla cancellazione del contest musicale, che si sarebbe dovuto svolgere a Rotterdam e che per la prima volta dal 1956 è stato cancellato a causa dell’emergenza Coronavirus.
Alla conduzione, Flavio Insinna e Federico Russo, ospiti Gabbani, Al Bano, Ermal Meta e Moro, Michielin e Mahmood. Diodato si esibirà dall’Arena di Verona, vuota e tricolore: «Cantare lì è stata emozione fortissima. Come essere in un tempo sospeso». Vincitore dell’ultimo Sanremo con Fai rumore, avrebbe dovuto rappresentare l’Italia.
«Questa situazione ci ha aiutati a capire che siamo tutti uguali. E che la musica può abbattere confini dell’incomunicabilità, manifestare umanità ed essere grido di liberazione. Fai rumore cantata dai balconi, mi ha riconnesso con il senso più profondo della musica: raccontare la mia emotività e farla diventare la sensazione di qualcun altro».
Il cantautore pugliese, laureato al Dams, è reduce anche dalla vittoria del David di Donatello con “Che vita meravigliosa” – miglior canzone originale e colonna sonora di “Dea Fortuna” di Ferzan Ozpetek: «Il cinema è l’altra mia passione: mi calo talmente tanto nei personaggi che quando finisce il film li porto con me».
Una quarantena vissuta, racconta, vedendo il bicchiere mezzo pieno e scrivendo tanto, e per questo potrebbe uscire prima dell’estate un inedito a sorpresa.
Debutta Valentina: non può fare male
Il primo singolo dell’artista veronese
È disponibile su tutte le piattaforme digitali “Non può fare male”, primo singolo di Valentina Montresor. La cantautrice veronese è la prima a uscire per Maieutica Dischi, l’etichetta dedicata alle donne fondata da un’altra veronese, Veronica Marchi, che firma la produzione del brano. Una ballata pop elegante, essenziale nell’arrangiamento, in grado di comunicare l’amore, in questo caso quello fraterno. “E poi sei partita di fretta da casa, portandoti un sogno importante in valigia”. Inizia così la lettera intima che Valentina ha scritto a sua sorella, facendo i conti con la distanza e le sue difficoltà. “Non può fare male” parla la lingua dei sentimenti più profondi, quella che detta la lontananza tra due persone che si vogliono bene, e quella propria di una ragazza molto giovane che per la prima volta si confronta con il distacco.