In occasione della diciassettesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, FerrarinArte e Kromya Art Gallery Verona presentano un progetto espositivo congiunto dedicato agli artisti Elio Marchegiani ed Enzo Cacciola. Curata da Bruno Corà, la mostra “Marchegiani – Cacciola. Dall’intonaco al cemento” interesserà le sedi delle due gallerie a Legnago (VR) e Verona. L’inaugurazione si terrà domani alle ore 18.00, presso Kromya Art Gallery Verona (Via Oberdan, 11c), alla presenza degli artisti e del curatore.
In mostra, una quarantina di opere storiche dei due artisti, realizzate dal 1974 al 1978. Le “Grammature di colore” su supporto intonaco di Marchegiani saranno poste in dialogo con i lavori “Senza Titolo” di Cacciola, a base di cemento e asbesto su tela. L’esposizione ha l’obiettivo di promuovere una nuova e approfondita riflessione sull’arte dei due autori, precoci esponenti della Pittura Analitica e della sensibilizzazione pittorico-materica dei supporti. Le due lezioni di pittura, evidentemente diverse, si confrontano nella mostra mettendo in risalto la radicalità delle originali tensioni linguistiche ed alcuni sviluppi metodologici, inerenti alla ricerca di ognuno di loro, che sottolineano la fecondità di quella comune stagione precedente ogni successiva declinazione delle numerose proposizioni neo-pittoriche manifestatesi negli anni ’80. «Le “Grammature di colore” su supporto intonaco – scrive Bruno Corà – sono state declinate da Marchegiani in versioni differenti, tanto da costituire una delle fasi del suo lavoro tra le più cariche di sviluppi di implicazione, investendo e intersecando ambiti come la geometria, la ritrattistica, l’interior decoration, la filosofia e perfino il linguaggio codificato. Le precoci “Grammature di colore” di Marchegiani si annoverano come una delle sue numerose diverse ricerche sui fondamenti del fare pittura quale sinonimo del suo magico mantra, spesso riferito, del “fare per far pensare”. Alle “Grammature di colore” di Marchegiani, negli stessi anni, come in un’ideale consegna, succede l’azione della pittura di cemento di Cacciola. Suscitato dalle proprie “Superfici integrative” del 1973, l’interesse e la ricerca di Enzo Cacciola di nuovi materiali nel processo creativo della pittura sfocia in una serie di opere in cemento e asbesto su tela nel luglio 1974. Se a Marchegiani questo lavoro compiuto da Cacciola interessa, è proprio perché, dal suo punto di vista, esso rappresenta l’invenzione nuova che succede al supporto intonaco della pittura su cui le “Grammature” sono realizzate. Con Cacciola e i suoi “Cementi” si manifesta un termine temporale che deve essere posto in relazione a quello in cui la pittura ha iniziato a manifestarsi su supporto ‘muro’ e quindi su intonaco, di cui Marchegiani si rivela essere l’interprete critico-analitico-pittorico più lucido e chiarificatore in senso concettuale. In modi diversi, Marchegiani e Cacciola hanno dato prova fino ad oggi di una tenuta davvero sorprendente di tensione ideativa e operativa, la cui fecondità ha fornito l’interessante terreno da cui – tra le altre – sono cresciute e venute in evidenza le elaborazioni originalmente sensibili e durature osservabili in questo episodio di Verona».