La mosca della carne spaventa Parona. Il Comitato lancia un’ulteriore preoccupazione dopo l’incendio di Arbizzano Proliferata infestando i resti in decomposizione sta danneggiando colture e giardini

Dopo l’incendio che ha devastato il salumificio Coati il 9 febbraio scorso, i membri del direttivo del Comitato “Salviamo Parona e Arbizzano’’ sono stati ricevuti dal sindaco di Negrar Roberto Grison e dall’assessora Elisa La Paglia del Comune di Verona alla presenza della dirigente del Servizio Ecologia, l’architetto Ortolani e i due funzionari di Acque Veronesi Silvio Peroni e l’ingegner Carmagnani per discutere di un preoccupante problema che sta coinvolgendo gli abitanti dell’intera area circostante lo stabilimento. Si tratta della presenza di numerosissimi esemplari di Sarcophaga Carnaria (la cosiddetta mosca della carne) che è proliferata infestando le carni in decomposizione presenti sotto le macerie e sta infestando giardini, alberi e abitazioni della zona, con il rischio di inficiarne l’ecosistema. Il Comitato, in nome della cittadinanza, chiede alle amministrazioni un’attività di presidio e disinfestazione, vista la preoccupante entità del fenomeno soprattutto con l’arrivo dell’alzarsi delle temperature. Oltre a questa nuova difficoltà, durante l’assemblea si è parlato nuovamente della situazione riguardante la bonifica dell’area, la qualità dell’acqua di falda, il persistente odore di carne marcia avvertibile in vari momenti della giornata per tutto l’abitato di Parona e i problemi relativi alla viabilità. Infatti, la riapertura di via Da Vinci ha riproposto i problemi che già esistevano prima dell’incendio. Segnalata anche “la cronica assenza di controllo da parte delle forze dell’ordine’’. Da segnalare che ai tecnici di Acque Veronesi è stato segnalato il cambiamento del sapore e dell’odore dell’acqua nelle zone limitrofe. Per trovare una soluzione comune a tutte queste problematiche è stato, infine, richiesto ai tre sindaci di sottoscrivere un patto tra i Comuni affinché possano collaborare per il bene della comunità senza che gli effetti delle scelte fatte da un’amministrazione abbiano conseguenze negative nei confronti dell’altra.

Francesca Brunelli