Pochi giorni fa è arrivato il via libera definitivo alla sperimentazione sulle strade italiane della cosiddetta micromobilità elettrica. Monopattini, hoverboard e segway possono circolare liberamente. Finora il loro utilizzo in città era vietato dalla legge. Adesso il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha firmato il decreto che aggiunge la presenza al traffico quotidiano di questi mezzi, i quali possono anche viaggiare legalmente nelle aree pedonali, purché a una velocità non superiore ai 6 chilometri orari, mentre nelle piste ciclabili il limite di velocità si alza a 20. È però prevista un’eccezione: monowheel e hoverboard possono accedere solo alla aree pedonali, segway e monopattini anche alle ciclabili. Vanno poi aggiunte una serie di casistiche particolari. Dettaglio (si fa per dire) da non trascurare: questi nuovi mezzi possono salire anche sui marciapiedi, dove peraltro sono sempre di più gli spericolati della bicicletta. Insomma, il rischio, se non la certezza, è che questa nuova mobilità elettrica (che però ha il pregio di salvaguardare l’ambiente) crei confusione. Come si adeguerà Verona? È necessario che i Comuni presentino una richiesta per la sperimentazione, che può durare da un minimo di un anno a un massimo di due e porta con sé alcuni obblighi. I Comuni ad esempio devono organizzare campagne di informazione nei pressi delle stazioni ferroviarie, degli aeroporti, dei parcheggi e altri luoghi destinati allo scambio intermodale, in poche parole dove si abbandona un mezzo di trasporto per salire su un altro. I Comuni che istituiscono o si affidano a servizi di noleggio per questi veicoli devono poi segnalare le zone in cui possono circolare monopattini, hoverboard e segway e allestire apposite aree di sosta per non creare intralcio. Poco alla volta questi nuovi mezzi stanno iniziando a circolare anche nella nostra città. Li guidano soprattutto i ragazzi. Presto potrebbe diventare una vera e propria moda. C’è dunque da ragionare al meglio sul da farsi. All’estero (soprattutto in Francia e in Spagna) i governi hanno dovuto mettere mano al Codice della Strada perché non si creasse l’anarchia. A Parigi la settimana scorsa un 25 enne su un monopattino è finito addosso a un camion e ci ha rimesso la vita. È la prima vittima e purtroppo non sarà l’ultima. Le schegge a rotelle possono essere molto pericolose, per sé per gli altri. Possono essere molto utili ma anche letali. Ci auguriamo che a Verona durante la sperimentazione voluta da Toninelli le cose vadano per il verso giusto.