I primi a sparare contro l’albergo extra lusso che dovrebbe spuntare nel Quadrilatero compreso tra via Emilei, via Garibaldi, via Sant’ Egidio e via San Mamaso erano stati gli albergatori di Confcommercio. Ma la polemica politica dopo lo stop in Consiglio aveva già visto scatenati due protagonisti della vita amministrativa cittadina.
“Sboarina è stato sconfessato dalla sua stessa maggioranza, a conferma della sua debolezza politica”.
Così Flavio Tosi, dopo che la maggioranza del sindaco uscente ha bloccato in Consiglio comunale la delibera del Piano Folin sulla riconversione della destinazione d’uso a turistico-ricettiva e commerciale dei palazzi ex Unicredit di Via Garibaldi.
Tosi incalza: “Sboarina recentemente aveva tenuto una conferenza stampa proprio per celebrare in pompa magna la delibera che avrebbe permesso di costruire un albergo di lusso della catena Marriot International nei palazzi ex Unicredit. Accanto aveva voluto Fondazione Cariverona, proprietaria degli immobili. Ma nel giro di poche settimane è stato totalmente sconfessato dai suoi Consiglieri comunali, che hanno bloccato la delibera. Una figura barbina di Sboarina e l’ennesimo sgarbo istituzionale a Fondazione Cariverona, che è da cinque anni che aspetta l’approvazione del Piano Folin”.
Già, perché in questa storia, dice Tosi, si conferma un altro caposaldo dell’Amministrazione uscente: “La lentezza, una lentezza stratosferica. Fondazione Cariverona ha presentato il Piano Folin praticamente all’inizio del mandato Sboarina. In cinque anni, un tempo in cui normalmente il cantiere sarebbe quasi finito, ancora non è stata approvata la delibera di riconversione della destinazione d’uso dei palazzi”.
A rincarare la dose ci ha pensato poi Michele Bertucco, il quale, rileggendo la pubblicazione del cronoprogramma ufficiale del Piano Folin relativo agli immobili di Via Garibaldi 1, Castel San Pietro e Palazzo del Capitanio ha fatto notare che lo schema era già conosciuto a grandi linee ovvero: prima l’albergo, i negozi e i ristoranti (entro il 2025-2026) e poi i siti museali (entro il 2027/2030).
“Solo oggi -dice- a dieci giorni dallo scioglimento del Consiglio comunale, la maggioranza si sveglia chiedendone una sostanziale revisione? Prima non avevano notato le discrepanze di questa tempistica che lascia tutto alla speculazione immobiliare e nulla alla parte culturale? E’ ovvio che la sopraggiunta preoccupazione è dovuta tutta a motivazioni di naturale elettorale, con gli albergatori che protestano per le centinaia di stanze aggiuntive previste dentro e fuori dalle mura del centro storico e per un partita in cui il Comune non ha nulla da guadagnare. Anche le cifre delle opere compensative in circolazione sono completamente sballate: il contributo di sostenibilità ammonta ad appena 1.359.366,75 euro, una cifra molto più bassa dei due milioni di cui si parla. Sufficienti per una passerella pedonale sbalzo o per un sovrappasso pedonale (costo stimato di 500 mila euro per ciascuna di queste opere). Appena sufficienti per il sottopasso pedonale. Totalmente insufficienti per l’ipotizzato sottopasso carrabile il cui costo è stimato in 10 milioni di euro.
Stiamo peraltro parlando del nulla, dal momento che la delibera ha per oggetto l’uso dello Sblocca Italia per il cambio di destinazione d’uso da direzionale ad alberghiero in via Garibaldi 1. Qualunque promessa di anticipazione delle opere culturali sarebbe scritta sulla sabbia in quanto il Piano Folin è già stato completamente spacchettato’’.