La maggioranza che sostiene in Consiglio il sindaco Federico Sboarina non ha dubbi: fra una decina di giorni, subito dopo Pasqua, le imprese che sono pronte potranno iniziare a costruire. La rigenerazione urbana di Verona comincerà così a prendere forma. Il tutto grazie all’approvazione della Variante 29, arrivata nella notte fra martedì e mercoledì, dopo una snervante maratona di voto, durata cinque giorni, per un totale di 36 ore di discussione. Si è concluso così l’ultimo passaggio amministrativo della Variante urbanistica che trasformerà tanti quartieri della città. Adesso servono dieci giorni per la pubblicazione del documento e poi sarà vigente.
“E’ stato raggiunto un risultato mai visto prima – evidenzia l’assessore Segala –. Questa è la Variante urbanistica più veloce mai fatta prima da un’amministrazione ed è un buon piano, che ha ricevuto pochissime osservazioni, perché su esso è stata fatta un’operazione preliminare con la città. Si sono cercate di capire le proposte, concordandole nel più attento rispetto del territorio. È un piano a consumo di suolo zero, come si può desumere dalla mappa dello sviluppo urbanistico previsto su Montorio, in cui scompaiono alcuni impattanti progetti previsti dalla scorsa amministrazione. Già con il primo step di revisione della Variante 23 è stata fatta un’operazione che mirava a togliere il più possibile interventi di cementificazione incontrollata, come i Tigli a Montorio. Virare, con l’intento di migliorare, progetti urbanistici che riguardano tutta la città è un’operazione di grande portata, che richiede tempo. Eppure questa amministrazione sta facendo uno straordinario cambio di rotta, in brevissimo tempo, con il massimo confronto possibile con i cittadini, nell’intento di ridurre il consumo di suolo a zero. Tante aree dismesse verranno riqualificate negli anni, grazie ad una rigenerazione urbana attesa da tanto dalla cittadinanza”.
Alcuni numeri su tutti: circa 10 milioni è il valore delle opere pubbliche realizzate con i contributi compensativi delle 44 schede approvate, e 300 milioni l’investimento complessivo per i lavori di costruzione, che porteranno alla riconversione di 760 mila mq di aree dismesse.
Qualche esempio: l’ex stabilimento industriale in lungadige Attiraglio verrà trasferito per fare posto a nuove residenze e a verde pubblico; al Pestrino verranno recuperate aree lungo il fiume nelle vicinanze del forte Santa Caterina; la rigenerazione dell’ex Tiberghien sarà la molla per rivitalizzare il quartiere circostante; in Basso Acquar nascerà una nuova residenza per anziani al posto di un capannone. Ancora Villa Pullè, l’ex Croce Verde a Borgo Venezia e l’ex Croce Rossa a Porta Vescovo che diventerà una cittadella degli studenti.
Di diverso avviso Michele Bertucco. “Si insiste nell’affermare che il provvedimento sia libero da consumo di suolo quando è vero l’esatto contrario’’, afferma il consigliere comunale di opposizione.