Due giovani ambasciatrici di inclusione “in cattedra” davanti a 500 studenti con il sogno di una carriera internazionale. Non sono servite ore di lezione ma solo il loro sorriso e la potenza del loro messaggio per fare breccia nei cuori dei giovani iscritti all’evento della Italian Diplomatic Academy di Verona al palazzo della Gran Guardia. I quali, infatti, al termine dell’intervento sul palco si sono messi ordinatamente in fila per un commovente e sentito abbraccio collettivo con le due coetanee.
Parliamo di Caterina e Francesca Santin, le due gemelle 21enni di Salizzole affette dalla nascita da una grave disabilità che le costringe in carrozzella e consente loro di esprimersi solo con il movimento degli occhi, che sono state le madrine dell’incontro nell’ambito del progetto «Studenti Ambasciatori», nell’ambito del quale Verona ha ospitato una delle sessioni italiane di simulazione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: l’Italy Model United Nations.
Una giornata che ha visto gli studenti iscritti, provenienti dalle scuole secondarie di Secondo grado dell’Italia centro-settentrionale, avvicinarsi al mondo istituzionale internazionale, mettendo in pratica i meccanismi di funzionamento e negoziazione internazionale delle Nazioni Unite. Proprio come avviene annualmente a New York, Dubai, Roma, Washington, Marrakech, Ginevra, con la partecipazione di migliaia di studenti provenienti da tutto il mondo. Un’occasione unica, per i giovani coinvolti, di farsi portavoce delle proprie opinioni in merito all’attualità internazionale, attraverso attività di negoziazione, confronto e dibattito. Ma anche di sviluppare un’accentuata sensibilità verso i temi dell’inclusione e della disabilità, che si spera facciano di questi ragazzi, qualsiasi professione essi sceglieranno, dei veri ambasciatori di pace, integrazione e concordia nel mondo.
“Quando si parla di inclusione si pensa subito alla disabilità. Il tema della disabilità ormai è limitativo: inclusione significa abbracciare, condividere, essere una squadra. Il messaggio che Caterina e Francesca portano avanti è quello dei talenti”, spiega Sergio Santin, il papà delle gemelle e “anima” insieme alle figlie e alla moglie dell’associazione La Bottega dei talenti, che gira le scuole, i centri sportivi e gli altri luoghi particolarmente frequentati dai giovani per insegnare “che la diversità è una ricchezza” e che “siamo tutti diversi, ognuno di noi ha il proprio talento e non è importante quale esso sia, l’importante è metterlo a frutto e, soprattutto, e metterlo a disposizione degli altri. Non serve essere persone importanti per cambiare il mondo – le parole delle ragazze nel loro video di presentazione – occorre essere solo se stessi. E oggi è il giorno in cui il talento di questi ragazzi incontra l’opportunità. La vita di pone dei limiti ma ti dà anche delle opportunità: Caterina e Francesca hanno spostato tutti i limiti”.