«La Lega cambia unilateralmente lo Statuto del Veneto e introduce gli assessori tutti esterni, cioè non eletti in consiglio regionale. Così dalla prossima legislatura ai 51 consiglieri regionali bisognerà sommare i 10 assessori, scelti direttamente dal Presidente della Regione. Risultato: 61 poltrone, come ai tempi di Galan. Si torna al ’95! Con la novità, peggiorativa, che 10 di questi 61 non saranno eletti dal popolo ma nominati da una persona sola, il prossimo presidente del Veneto. Con un costo aggiuntivo di 7 milioni di euro… è assurdo: il Parlamento diminuisce il numero di deputati e senatori, mentre Zaia nel Veneto vuole aumentare i consiglieri». Così i consiglieri regionali Piero Ruzzante, Cristina Guarda e Patrizia Bartelle del coordinamento Veneto 2020, che hanno votato contro alla proposta di revisione dello Statuto del Veneto presentata dalla maggioranza leghista. Anche per i consiglieri regionali Movimento 5 Stelle “Zaia vuol chiudere la legislatura potendo confidare in una Regione totalmente asservita a lui e alla Lega. La sua maggioranza gli ubbidisce e fa così passare in Consiglio regionale la norma che consente di nominare 10 assessori che possono essere tutti non eletti”.