La guerra di indipendenza asiatica L’occupazione giapponese dell’Indocina, si rivelò un fattore favorevole per il Sud-Est asiatico

Il Sud-Est asiatico divenne una colonia della Francia con la creazione nel 1887 dell’Unione indocinese, che comprendeva, sotto l’autorità di un governatore generale francese, i protettorati della Cambogia, dell’Annam e del Tonchino, a cui si aggiunse nel 1893 il Laos. Durante l’occupazione giapponese della seconda guerra mondiale, si costituì nel Tonchino (Maggio 1941), su iniziativa di Ho Ci Minh, il Vietminh (Viêt-Nam Doc Lap Dong Minh: Lega per l’indipendenza del Vietnam), un movimento di resistenza, formato da comunisti, nazionalisti e progressisti per combattere una lotta nazionale contro il Giappone e anticoloniale contro la Francia. Nell’Agosto del 1945, di fronte all’imminente capitolazione del Giappone e conformemente alle decisioni della Conferenza di Potsdam (17 Luglio-2 Agosto 1945), i Cinesi nazionalisti occuparono il Vietnam a Nord del 16° parallelo, mentre i Britannici occuparono la parte Sud. Il compito era di disarmare i Giapponesi e poi riconsegnare l’intera regione ai Francesi, ponendosi, de facto, in linea con la dichiarazione del generale De Gaulle (24 Marzo 1945), che prevedeva la costituzione, nel quadro dell’Unione francese, di una Federazione indocinese composta dal Laos, dalla Cambogia e dalle tre province del Vietnam: il Tonchino, l’Annam e la Cocincina. Il Viet Minh, appoggiato dagli Stati Uniti, si sollevò in armi: il 19 Agosto occupò Hanoi, costrinse l’imperatore dell’Annam Bao Dai, che reggeva un governo fantoccio, ad abdicare e il 2 Settembre proclamò la Repubblica Democratica del Vietnam. La risposta della Francia arrivò presto: il 5 Ottobre un corpo di spedizione francese, al comando del generale Leclerc, entrò in Saigon e mise rapidamente sotto controllo il Vietnam meridionale fino al 16° parallelo. La situazione al Nord si presentava assai diversa, perché erano ancora presenti le truppe cinesi e il Vietminh si era saldamente radicato sul territorio. Leclerc si convinse che non si poteva riconquistarlo manu militari e riteneva servisse un’azione negoziale, che non escludeva l’eventualità dell’indipendenza. Nel corso del 1946 si tenne una serie di conferenze e tentativi di compromesso tra francesi e rappresentanti Vietminh, ma senza successo; l’unico risultato fu quello di rafforzare, da ambo le parti, i sostenitori della rottura. Il 23 Novembre 1946, a seguito di un incidente con i doganieri di Haiphong, la flotta francese bombardò la città, provocando la morte, si stima, di oltre 6.000 civili. Fu il casus belli che diede inizio alla guerra d’Indocina.

Romeo Ferrari, docente di storia e filosofia