L’aggregazione rappresenta una strada sempre più obbligata per poter affrontare con successo le grandi sfide del mercato globale e garantire ai produttori la giusta redditività in tutti i principali settori agricoli tra cui anche quello ortofrutticolo. Si inserisce in quest’ottica la fusione tra Agrintesa di Faenza (RA), una delle principali realtà ortofrutticole a livello nazionale con una produzione di 270.000 tonnellate, e la Cooperativa Agricola La Primavera, storica realtà veronese specializzata nella coltivazione di frutta e verdura biologica con una produzione di 5.000 tonnellate. “Questa iniziativa – dichiara il presidente della Cooperativa La Primavera, Albino Migliorini – costituisce il completamento del percorso avviato nel 2014, quando la nostra cooperativa ha aderito ad Agrintesa, realtà leader del Gruppo Apo Conerpo, con l’obiettivo prioritario di promuovere e sviluppare il biologico”. Negli ultimi anni, anche nel settore ortofrutticolo, la domanda di prodotti bio ha fatto registrare un aumento costante e per rispondere alle esigenze del consumatore le aziende del settore devono garantire grande solidità e dimensione adeguata; solo così sarà possibile raggiungere le economie di scala indispensabili per assicurare la massima efficienza. “Grazie a questa operazione si rafforza la possibilità per i nostri soci di guardare al futuro con maggiore fiducia, di essere più competitivi ed organizzati sia a livello produttivo che commerciale con l’obiettivo di dare migliori risposte economiche alla base sociale. Allo stesso tempo Agrintesa potrà dar slancio allo sviluppo dell’agricoltura biologica sul territorio nazionale e in primis a quello veronese”. “L’esperienza trentennale dei soci della Cooperativa La Primavera nel settore del biologico si coniuga perfettamente con la storia di Agrintesa, da sempre estremamente attenta alle tecniche di coltivazione più moderne nel rispetto dell’ambiente per offrire al consumatore una gamma completa di frutta e verdura maturata nelle zone italiane più vocate”. L’area veronese, già riconosciuta come eccellenza per la produzione ortofrutticola bio, potrà beneficiare da questa fusione di nuovi programmi per lo sviluppo delle coltivazioni biologiche creando concrete opportunità per le aziende agricole che vogliono aderire a questa importante realtà nazionale.“A mio parere questa operazione – conclude Migliorini – rafforza e qualifica l’intero comparto del biologico veronese con migliori prospettive di crescita e di investimenti in un momento in cui l’agricoltura soffre dei cambiamenti pedoclimatici. E’ sicuramente un’occasione da non perdere perché è a sostegno dell’agricoltura biologica”.