E Cecilia Gasdia controllando l’agenda si è accorta di avere precedenti impegni. Così la sovrintendente della Fondazione Arena dà buca al Consiglio comunale straordinario convocato per questa sera su richiesta dei sindacati dello spettacolo e diserta l’aula presieduta dal sindaco Tommasi che è presidente dell’ex ente lirico. Un “no” che fa rumore e che è stato variamente commentato prima della seduta, ma che non stupisce più di tanto visto che la mozione al centro del dibattito di questa sera mette sotto accusa pesantemente, come riportato ieri dalla Cronaca di Verona, la gestione della sovrintendente, che ricordiamo è stata riconfermata per un altro mandato con parere contrario del sindaco-presidente che avrebbe voluto cambiare. La Gasdia è stata confermata con 4 voti contro 3 e il solco tra i soci e il Comune sda questa sera è ancora più profondo. Da una parte la Camera di commercio con Giuseppe Riello, la Regione con Federico Pupo, il ministero con Serena Cubico e Samuele Marconcini di Cattolica-Generali, dall’altra Allegrini e Soso nominati dal Comune e il sindaco-presidente. Solo questi ultimi tre saranno sicuramente presenti al dibattito in sala del Consiglio comunale. “Quello della Gasdia è un comportamento scandaloso ma coerente”, dice la segretaria cittadina e consigliera comunale del Pd Alessia Rotta, “ma è soprattutto uno schiaffo ai sindacati e ai lavoratori della Fondazione Arena”. La mozione della maggioranza chiede al sindaco-presidente di farsi parte attiva per ottenere varia documentazione dalla sovrintendente su assunzioni, agenzie di reclutamento dei cantanti, la pianta organica alla luce delle 150 cause di lavoro, le misure interne intraprese dopo l’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta negli appalti di montaggio e smontaggio dei palchi e così via. Temi delicatissimi alla vigilia della stagione lirica del Centenario e in prospettiva delle cerimonie olimpiche del 2026. Tutto materiale che, fanno notare i consiglieri di opposizione, un presidente avrebbe già dovuto avere, senza che glielo dovesse chiedere la sua maggioranza. Dice infatti Nicolò Zavarise consigliere comunale della Lega: “Questa mozione nella quale la stessa maggioranza dice al sindaco quello che deve fare è la conferma della inesperienza di Tommasi che per avere più forza in veste di presidente della Fondazione lirica ha sollecitato questo passaggio in Consiglio comunale. Del resto si è visto in modo palese nelle scorse settimane la inseperienza politica e amministrativa del sindaco che ha giocato molto male la partita della Fondazione lirica con il rischio che si comprometta la stagione. Se dovesse permanere questa conflittualità, che ha fatto fare una pessima figura alla Fondazione Arena a livello mondiale, a rimetterci sarebbero tutti i lavoratori della Fondazione e i veronesi per l’indotto che la stagione lirica garantisce”. Sul forfait di Cecilia Gasdia, l’assessore Michele Bertucco insieme con la consigliera Jessica Cugina di Sinistra italiana in Comune Civica ecologista è stato molto netto: “Assistiamo a una sovrintendente in fuga. Non era mai accaduto neanche nei momenti più bui della storia recente della Fondazione Arena che una Sovrintendente in carica si negasse alla richiesta di audizione da parte del Consiglio comunale della città. Questo atteggiamento ci pare dica molto su come una precisa parte politica si pensi separata rispetto alle dinamiche della città, a cominciare dalle basilari regole della democrazia che il Consiglio comunale incarna e rappresenta. Del resto, il modo a dir poco irrituale con il quale Gasdia è stata eletta e l’ancor più opaca modalità con cui sono stati rinnovati i vertici di Arena di Verona Srl stanno lì a dimostrarlo. E Fondazione Arena si è salvata solo grazie ai sacrifici dei lavoratori e degli stagionali.Quindi bando alle ciance: Fondazione Arena è ancora lontanissima dall’essere l’ente che dialoga con la città intera, e non solo con alcune sue piccole enclave che puntano soltanto a vivere di rendita di posizione”.