E anche quest’anno ci siamo, la fine della scuola è “finalmente” arrivata! Così come è giunto il momento dei bilanci, della consegna delle pagelle e della riorganizzazione delle giornate. Questo momento di pausa e di passaggio, può avere un impatto psicologico molto diverso sullo studente e sulla sua famiglia a seconda della qualità e della fase di vita in cui entrambi si trovano. Molto conta come è stato vissuto l’ambiente scuola, soprattutto a livello relazionale, nonchè le prospettive che si hanno per i mesi estivi. Alcuni nuclei possono infatti essere particolarmente entusiasti e felici perché significa preparare le valigie e partire per delle lunghe vacanze, altri potranno sentirsi sollevati per esser riusciti a completare l’anno scolastico, magari ottenendo dei buoni risultati, altri invece possono al contrario percepirsi delusi e amareggiati per non aver raggiunto i traguardi prefissi, altri ancora preoccupati e in difficoltà dall’idea di non saper come riorganizzare le lunghe giornate estive… Al di la di voti e giudizi i ragazzi, e spesso i loro genitori, in questa fase possono sentirsi stanchi, malinconici, tristi e persino ansiosi poiché l’interruzione estiva porta un cambiamento nella loro quotidianità e lo sforzo di re-imbastire dei nuovi piani e di conseguenza degli adattamenti comporta fatica. L’allontanamento obbligato da un ambiente, quello della scuola, che si può aver avvertito come di sostegno, la separazione da amici e insegnanti, con cui si sono stabilite relazioni importanti, può portare a percepire sentimenti di solitudine e abbandono. All’interno di questo processo i passaggi da un ciclo scolastico all’altro appaiono essere i più delicati. Rappresentano infatti il passaggio verso un cambiamento: di vita, di relazioni interpersonali, di nuovi docenti e nuovi contesti. Se cambiare porta con sé stimoli e occasioni di crescita, inevitabilmente comporta anche l’avere dubbi, interrogativi e timori, nonché paura del futuro e delle sfide che si presenteranno. Questo bagaglio di incognite per alleggerirsi è importante sia condiviso in famiglia. Per mitigare parte di questi effetti, è importante che i ragazzi, affiancati dai familiari, si fermino e si prendano del tempo per riflettere poi sulle esperienze vissute durante il periodo scolastico per capire come sono state affrontate, lo scopo non ne deve essere il giudizio ma la comprensione del vissuto. Capire quindi con il fine di migliorare. Inoltre, è utile provare a sperimentare nuove attività al fine di organizzarsi una routine estiva fatta di svago e di nuovi piccoli impegni in cui sperimentarsi. Infine, il mantenimento dei contatti con amici e insegnanti può aiutare a superare la sensazione di separazione. Offrire ai ragazzi uno spazio di parola in famiglia, dove imparare a riconoscere ciò che sentono e capire come farvi fronte è fondamentale.
Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta