I numeri si sa non tradiscono mai. E oggi alla luce di quanto stiamo vivendo,- l’uscita a fatica dalla pandemia per Covid 19 ma sempre con l’ansia di un suo ritorno-, guardiamo con occhi speranzosi alla stagione turistica. Già perché l’economia del Lago di Garda è principalmente, se non del tutto, legata all’industria del forestiero.
Come sarà? Ritorneranno i tedeschi? E gli italiani? Tutte domande che ricorrono come un disco rotto tra la popolazione lacustre che si è accorta d’incanto come tutte le categorie sociali siano sulla stessa barca. Dal proprietario alberghiero al dipendente, dai terzisti, agli operatori dell’accoglienza la catena non prevede rottura: tutti per vivere, per mantenere la famiglia, hanno bisogno dei turisti. Ovvio a fine mese i soldi in tasca variano a seconda del gradino che si ricopre ma proprio questa crisi ha fatto capire che i successi del turismo sono la fortuna di tutti. E allora con un pizzico di masochismo andiamo a leggere quali erano stati i dati turistici nel comprensorio Garda Baldo nell’anno solare 2019. E scopriamo con stupore come sia stato l’anno dei record a dispetto di tanti discorsi, interviste a mò di piagnisteo delle categorie ricettive.
Già perché il 2018, se non dimenticate, era stata definita l’annata del boom tanto che molti operatori turistici nel maggio scorso, al cospetto di una flessione mensile importante per via della pioggia, paventavano l’impossibilità di rimanere sulla stessa lunghezza d’onda di arrivi e presenze. Niente di più sbagliato come attestano in modo inconfutabile i dati elaborati dall’ufficio statistiche della Regione Veneto.
Nel 2019 sono arrivati più turisti sulla Riviera degli Olivi (2.874.336, +3,6%) rispetto all’anno prima (2.774.275,) ma si sono fermati con un numero di pernottamenti (13.117.982, +0,85%) di poco superiore al 2018. Inutile sottolineare che i flussi turistici presentano percentuali “bulgare” targate made in Germania. Un esempio su tutti. A Bardolino a fronte di 2milioni 101mila 596 presenze solo 210mila 587 pernottamenti parlano in lingua italiana (per lo più provengono dalle regioni Lombardia, Trentino e Veneto).
Una sciocchezza rispetto al milione 145mila940 presenze tedesche. A ruota seguono olandesi (186 mila) e Regno Unito (151mila). I dati che elenchiamo nella tabella a fianco si riferiscono a quello che a livello regionale è definito “Comprensorio lago” a cui fanno capo quindici centri della sponda lacustre e dell’immediato entroterra. Lazise, ancora una volta si conferma, nettamente al primo posto tra i Comuni gardesani con ben 3milioni 606mila 249 presenze a fronte di poco più di 673mila arrivi.
Un primato che è dovuto soprattutto all’alta concentrazione di campeggi. A seguire ci sono Peschiera del Garda (2.379.705 pernottamenti) e Bardolino (2.101.596) che è però ribadisce la propria leadership nella ricezione alberghiera con 787mila 545 presenze e 214mila 996 arrivi. Sopra quota un milione nelle presenze, ecco Malcesine (1.130.236) e Castelnuovo del Garda (1.074.007), appena sotto Garda (913.451). Si avvicina invece al mezzo milione di presenze Brenzone (428.545) e poco più sotto Torri del Benaco (412.510).